Il Calderone (simbolico)

Il Calderone, antico simbolo del grembo cosmico, fonte di vita e saggezza, è stato riccamente rappresentato nella storia e nella mitologia.

 

Nel corso dei millenni e in molte culture differenti questo recipiente ha sempre rappresentato un luogo di continuità: il calderone è il ricettacolo che gorgoglia e ribolle, all’interno del quale tutta la vita è riposta, rimestata e rigenerata in cicli perpetui. Il calderone è una metafora dell’alambicco alchemico nel quale avvengono la trasformazione e la guarigione.

Conteniamo questo recipiente in noi stessi, nella nostra zona addominale. È attraverso il simbolismo del Calderone che siamo in grado di trasformare la nostra prospettiva per inserirvi la consapevolezza del regno spirituale.

Il Calderone ci permette di metterci in collegamento con i nostri animali totem alleati e di vedere il mondo attraverso i loro occhi.[…]

I miti più comuni sopravvissuti relativi al Calderone sono legati al paganesimo e, in particolare, a un’antica religione che adora la Dea e che considera il ventre della Dea il fulcro di adorazione, fonte di abbondanza e di guarigione.

La Vecchia rugosa, custode del Calderone, era considerata nei tempi antichi una riverita guaritrice, una veggente, una mistica e una donna saggia che conosceva l’uso delle erbe e viveva in armonia con la natura.

Questa nozione è stata tristemente svalutata nella cultura occidentale moderna, perché la Vecchia rugosa è stata trasformata in una megera deforme e malefica da quelli che hanno usurpato la sua saggezza e il suo potere nella Chiesa-stato rigorosa e patriarcale del Medioevo.

Di conseguenza, l’idea del calderone ora spesso evoca immagini di una vecchia strega trasandata, vestita di nero con un’escrescenza sul mento e con un gatto nero che ha la schiena arcuata e il pelo irto, e che cammina sulla cima di uno steccato, mentre la vecchia rugosa rimesta il calderone gorgogliante.

Questo cambiamento di immagine ha indebolito la posizione del calderone e ha nascosto la sua vera origine e la magia della natura.

Qualcuno potrebbe considerare la ricerca del Santo Graal come la ricerca del Calderone perduto, per le grazie e l’abbondanza che svanirono quando il cerchio fu spezzato e le sue sacerdotesse furono bruciate sul rogo durante l’Inquisizione.

Diverse espressioni simboliche del calderone appaiono in una varietà di contesti culturali. In Cina esso è conosciuto con il Ting. Nell’I Ching, o Libro dei Mutamenti, l’esagramma 50 è “Ting/il Crogiolo” che allude all’idea del nutrimento, della preparazione dei cibi (si veda I Ching, il Libro dei Mutamenti, a cura di Richard Wilhelm, Adelphi, 1991, p. 628).

Nulla trasmuta le cose tanto quanto il crogiolo… I mutamenti operati dal crogiolo sono da un lato le alterazioni che avvengono nei cibi mediante la cottura, dall’altro, in senso traslato, gli effetti rivoluzionari che derivano dalla collaborazione di un principe e di un saggio… Il crogiolo significa l’accettazione del nuovo.

Secondo David W. Pattern in The Secrets of the Alphabet, an Alphabet of Ancient Celtic Wisdom (un manoscritto non ancora pubblicato), il Calderone celtico di Cerridwin, la Madre di tutto il creato, conteneva simbolicamente un’erba per ogni giorno dell’anno. Chiunque avesse bevuto del suo contenuto avrebbe posseduto la conoscenza.

La mitologia egizia, indù e norvegese contengono ciascuna un calderone che simboleggia la potenza femminile della creazione cosmica.

In Egitto si ritiene che il dio Osiride sia associato a un calice divino che non si esaurisce mai, e la dea Nefti, sorella di Iside, porta un recipiente sopra la testa.

Il dio norvegese Odino, camuffato da serpente, bevve del Sangue Saggio nei calderoni del ventre della Grande Madre per ottenere il suo potere.

Anche Kalì, la dea indù, è associata al Calderone. Il dio Indra rubò il suo potere bevendo l’elisir del suo calderone, che, si dice, gli abbia dato il potere di cambiare forma. Egli, come Odino, si trasformò in un uccello per riportare il sangue agli altri dèi del suo pantheon (si veda Women’s Encyclopedia of Myths and Secrets, di Barbara Walzer. San Francisco: Harper & Row, 1983; p. 150).

Il più sacro tra gli oggetti per le tribù indigene delle pianure del Nord America è la pipa sacra. Mentre il cannello rappresenta il potere maschile creativo, che genera e che trasmette la preghiera, la cavità simboleggia il contenitore femminile ricettivo che è la Terra. È all’interno di questo recipiente o calderone che avviene l’alchimia della cerimonia della pipa, la trasmutazione delle erbe o del tabacco nel fumo che porta le preghiere ai quattro punti cardinali. Quando il cannello e la cavità sono collegati, tutte le parti dell’universo sono connesse e funzionano in modo equilibrato.

Molte culture sciamaniche, in particolare quelle dell’Asia centrale e della Siberia, definiscono il Calderone come il recipiente all’interno del quale il corpo smembrato  dell’iniziato è bollito e successivamente ricomposto.

Gli sciamani sono coloro che hanno conosciuto a fondo la morte attraverso la malattia, i sogni o le visioni e in questo modo sono giunti a una comprensione della comprensione della propria immortalità basata sull’esperienza empirica. Dal punto di vista storico, la funzione dello sciamano è quella di intercedere presso il mondo degli spiriti per provocare dei cambiamenti nel mondo fisico, come la guarigione o il cambiamento del tempo, in modi che siano utili alle loro comunità.[…]

Il Calderone come processo fornisce indicazioni per assistere i viaggiatori nel mondo spirituale. I corpi rappresentano dei recipienti per lo spirito, dimore per il divino che ci parla nel silenzio della nostra ricerca della comprensione del grande mistero della vita. È la nostra consapevolezza della loro esistenza e dei loro poteri che aiuta questi esseri (divinità, archetipi e totem) a interagire con la realtà fisica e a influenzarla.[…]

Spero che beviate profondamente dal Calderone e che, così facendo, comprendiate la sua natura di fonte inesauribile, poiché più bevete alla sua fonte eterna di saggezza, maggior nutrimento ci sarà per voi. Una volta sviluppata la relazione con Thoth e con altri alleati, troverete più facile partire da soli per le esplorazioni, perché esplorare il Calderone significa guardare dentro lo specchio profondo della propria coscienza.

 

Testo revisionato e adattato dalla redazione di Occulto Mundi.

Fonte: Animali di Potere, Nicky Scully, Il Punto d’Incontro Edizioni