ARTEMISIA

ARTEMISIA VULGARIS

(assenzio selvatico, amarella)

 

Famiglia: Composite

Raccolta e parti utili

Le sommità fiorite e le foglie raccolte in estate e fatte essiccare in un luogo ombroso.

Per approfondimento: Raccolta e Conservazione delle Piante

 

RICONOSCIMENTO

Grossa pianta con fusto erbaceo ramificato di colore bruno rossastro con striature marcate longitudinalmente. Le foglie sono mono-bipennate1 di colore verde intenso sulla pagina2 superiore e argenteo su quella inferiore. I fiori sono di colore giallognolo o rossastri, poco evidenti, e formano dei capolini3 raccolti in pannocchie4. La fioritura avviene in estate e prosegue fino ai primi di autunno. La pianta emana un odore poco piacevole.

Assai frequente negli incolti e nelle siepi, diviene infestante nei campi coltivati. Diffusa dalla pianura alla bassa montagna.

PROPRIETÀ

Ricca di sostanze amare, olio essenziale, eucaliptolo. È digestiva, stimolante, emostatica, vermifuga, calmante, emmenagoga.

Per approfondimento: Le Proprietà delle Piante

IMPIEGO

L’infuso e la tintura alcolica sono un rimedio in caso di febbre e raffreddore, disturbi di fegato e stomaco, mestruazioni dolorose e parassiti intestinali. L’infuso può anche essere impiegato per pulire e cicatrizzare piccole ulcerazioni della pelle, ma nel caso risulta più efficace un’applicazione delle ceneri.

Il vino di artemisia è un ottimo aperitivo.

Data la forte caratteristica aromatica, può essere impiegata in minime dosi (altrimenti prevarrà il gusto eccessivamente amaro) per insaporire insalate preparate con un misto di erbe selvatiche.

Per approfondimento: Preparati a uso interno ed esterno

AVVERTENZE

Non somministrare la pianta a donne in gravidanza. Rispettare scrupolosamente le dosi e non abusarne nel consumo, poiché in dosi elevate può causare gravi intossicazioni.

CURIOSITÀ

La tradizione raccomanda di porre qualche fogliolina nelle scarpe per alleviare la stanchezza. Sembra inoltre che tenerne alcuni rametti appesi in casa allontani gli spiriti cattivi.


USI MAGICI

ARTEMISIA TRIDENTATA

Genere: Femminile

Pianeta: Venere

Elemento: Terra

Poteri: Purificazione, Esorcismo

Per approfondimento, Propositi Magici

Gli Indiani d’America bruciavano l’artemisia tridentata durante le loro cerimonie.

Fare un bagno con questa pianta purifica dalle male azioni commesse. Bruciare l’artemisia allontana le forze maligne ed è utile a scopi curativi.


RICETTE

VINO di ARTEMISIA (stomaco e intestino)

Lasciate macerare 5 sommità fiorite d’artemisia in 1 lt di vino bianco secco ad alta gradazione per 1 settimana. Trascorso questo periodo filtrate accuratamente e consumate 1 bicchierino mezzora prima del pasto principale per combattere l’inappetenza.

INFUSO di ARTEMISIA (apparato genitourinario)

Ponete in infusione per 7-8 minuti 2 gr di artemisia (parte aerea) in 2,5 dl d’acqua bollente. Trascorso questo periodo filtrate. Consumate 1 tazza al giorno, in 2 volte, lontano dai pasti. La cura va iniziata 4-5 giorni prima della comparsa delle mestruazioni. L’infuso è consigliato a quante hanno mestruazioni scarse.

SALSA all’ARTEMISIA

Emulsionate a 1 cucchiaio di aceto 5 cucchiai d’olio, salate, pepate e unite 1/2 cucchiaino di artemisia e matricaria finemente tritate. Servite come condimento di verdure cotte al vapore, asparagi, fitolacca o coda cavallina.


NOTE:

1Pennato: Parola usata come prefisso o suffisso per indicare la disposizione di elementi della foglia (nervature o foglioline) simile a quelle delle barbe di una penna, rispetto alla rachide. Nelle foglie composte (pennatosette con divisioni che arrivano sino alla rachide, diventando indipendenti e assumendo la forma di piccole foglie disposte sui due lati della nervatura mediana. Si diranno paripennate se hanno un numero pari di foglioline (es. pisello), imparipennate quando il numero é dispari (es. robinia, rosa). Bipennate sono le foglie composte da foglioline a loro volta pennate.

2Pagina: Ciascuna delle facce di un organo laminare (es. la lamina di una foglia).

3Capolino: (Capitulum) Infiorescenza globosa od ovoide,formata da tanti piccoli fiori tutti uguali, sessili o con un peduncolo più breve del fiore stesso, inseriti fittamente su un ingrossamento del peduncolo detto ricettacolo.

4Pannocchia: (o Tirso o Grappolo o Racemo composto) Infiorescenza composta, definita, è un racemo in cui lungo l’asse principale, invece di singoli pedicelli fiorali, si inseriscono assi laterali ramificati a racemo (Melilotus officinalis), a spiga (Echinochloa crusgalli) , a capolino (Petasites albus) a corimbo (Sambucus nigra) o ad altre infiorescenze e ogni ramificazione è sempre più breve di quella da cui deriva.

(Fonti: Erbe che Curano, La Farmacia di Gaia, Demetra – Enciclopedia delle Piante Magiche, Scott Cunningham, Mursia)