Preparati a uso interno ed esterno

PREPARATI A USO INTERNO

 

Le piante medicinali possono venire assunte in vari modi. Sottolineando che molti vegetali possono essere consumati quotidianamente come aromi sul cibo, come verdura, frutta o come succo fresco, diamo di seguito un breve elenco dei possibili preparati a base di piante medicinali.

Facciamo riferimento ai metodi di preparazione facilmente proponibili a livello domestico, tralasciando quelle che vengono generalmente definite “preparazioni galeniche”, in genere acquistabili in farmacia e che richiedono i dosaggi e la consulenza di un farmacista o di un erborista esperto.

 

Le Tisane

Sono preparati che sfruttano l’effetto solvente dell’acqua calda o fredda. I procedimenti per la preparazione della tisana sono principalmente tre: decotto, infuso e macerato.

Di volta in volta, a seconda del tipo e della parte di pianta utilizzata, si sceglierà il più adatto. Si deve tenere presente che le erbe aromatiche e i fiori (tranne alcune eccezioni) non vanno bolliti, perché il calore distruggerebbe i principi attivi in essi contenuti; in questi casi sarà bene preferire l’infuso o la macerazione.

Per parti di vegetali più dure (bacche, corteccia, semi, radici) si possono invece scegliere la decozione oltre che il macerato.

Nel caso di desideri rendere le tisane più gradite al palato, si consiglia l’uso del miele (vergine integrale), il quale, ricco di principi naturali, si sposa bene con le erbe.

Infuso: si utilizza per tutte quelle erbe particolarmente ricche di principi attivi che si volatilizzano velocemente al contatto con liquidi o calore. Di versa acqua calda sulle droghe* poste in un recipiente di vetro o di terracotta; dopo un periodo di riposo o infusione (5-10 minuti), si mescola e si filtra. L’infuso va assunto subito dopo la preparazione, per evitare che i principi attivi si disperdano con il vapore.

Decotto: la droga va posta in acqua fredda in un recipiente provvisto di coperchio e portata a ebollizione, lasciando poi sobbollire per un tempo variabile dai 5 minuti (fiori, foglie, parte aerea) ai 10-20 minuti (radici, cortecce, frutti). Come per l’infuso, anche il decotto va assunto subito per evitare il disperdersi dei principi attivi.

Macerato, tintura o oleoliti: preparati che richiedono un tempo maggiore dei due precedenti. Le droghe vanno poste a riposare in acqua fredda (o olio, vino, alcol, sempre a freddo) per un periodo che varia da un giorno a più settimane a seconda del tipo di erba e del tipo di solvente (liquido) utilizzato. Tutte le operazioni vanno eseguite a freddo.

Una parola va spesa per i vini medicamentosi, una buona usanza del passato che sta ritornando in auge assieme alla passione per la raccolta delle erbe. Vanno preparati utilizzando vini, bianco o rosso, di buona gradazione (anche marsala o porto) e seguendo attentamente le dosi e le modalità descritte nelle ricette. Si somministrano poi a cucchiai o a piccoli bicchieri.

Oltre a tisane, a uso interno vengono frequentemente consigliati gli sciroppi, specie nel caso si voglia curare bambini ai quali può risultare sgradevole il sapore delle erbe in tisana. Gli sciroppi altro non sono che un liquido denso a base di zucchero o miele, in cui è stata disciolta una data dose di preparato di erbe.

 

PREPARATI A USO ESTERNO

 

Polvere: dopo aver essiccato le erbe, si polverizzano e si setacciano. Le piante così preparate potranno essere assunte diluite nell’acqua o sotto forma di cachet. Per uso esterno possono essere impiegate nella cura delle affezioni della pelle come polveri assorbenti o protettive.

Bagno: prevede l’immersione del corpo o di una sua parte in una soluzione acquosa arricchita da un infuso o un decotto di erbe prescritte, per un tempo di solito inferiore ai 20 minuti. Il bagno completo comporta l’immersione del corpo del paziente fino all’altezza del torace (cuore escluso), il semicupio (n.d.r. bagno parziale, fatto stando seduti) l’immersione fino all’altezza dei reni. Il semicupio richiede un quantitativo di droghe dimezzato rispetto al bagno completo. Il bagno locale, infine, si concentra sopra una ridotta parte del corpo, per esempio mani, piedi, occhi.

Cataplasma o impiastro: è un preparato di consistenza molle confezionato pestando piante fresche, o cuocendo in acqua o latte o vapore una o più droghe polverizzate fino a ridurle in pasta. Il cataplasma, tiepido o freddo, si stende su una garza e si applica esternamente sulla parte dolorante.

Compressa: consiste nell’immergere una pezzuola in un determinato preparato vegetale (infuso, decotto, succo, ecc.) in modo che si imbeva. Dopo di che si applica alla parte dolorante per il tempo prescritto; può essere calda o fredda.

Enteroclisma o irrigazioni: il preparato liquido si introduce con una cannula o una peretta nel canale anale (enteroclisma) o in quello vaginale (irrigazione), ma anche nel condotto uditivo tramite una siringa senza ago. Il preparato non dovrà essere né troppo freddo né troppo caldo (intorno ai 30-35°C).

Gargarismi e sciacqui: si introduce in bocca il preparato liquido in piccoli sorsi e, dopo averlo mosso per disinfettare le parti malate, lo si espelle senza inghiottirlo.

Lozioni: liquido in cui si imbeve un batuffolo di cotone che poi viene passato delicatamente sulla parte da curare. In genere si utilizzano infusi e decotti, mentre gli oleoliti o i macerati alcolici vengono utilizzati per frizioni e massaggi.

Polpa e succo freschi: la pianta fresca viene ridotta in polpa mediante l’utilizzo di un frullatore o di un mortaio. Se poi si vorrà utilizzare il succo occorrerà passare la polpa in un telo a trama fine e strizzare il tutto per estrarne il succo. Per il succo, in taluni casi si potrà usare anche uno spremiagrumi o una centrifuga. Sia nel caso della polpa che del succo, occorre impiegare il preparato immediatamente, o comunque entro breve, conservandolo in frigorifero poiché facilmente deteriorabile.

Pomate e unguenti: preparati semiliquidi in cui le erbe vengono mescolate a sostanze grasse (in casa spesso vengono utilizzati olio o burro) e massaggiate sulla parte da curare.

Suffumigi o fumigazione: si dice secco, quando si bruciano determinate quantità di vegetale sopra un braciere e se ne aspirano col naso i fumi. Si definisce umido allorché si pongono i vegetali dentro una pentola d’acqua bollente e se ne aspirano i vapori che ne scaturiscono.

 

DOSI E TEMPI

 

Le dosi proposte nel testo devono ritenersi indicative. Esse corrispondono mediamente a quelle che potrebbero andar bene per una persona adulta e sana, quindi possono variare per difetto in relazione a diversi fattori e situazioni (età, stato psicofisico, sensibilità individuale, gravidanza, ecc.).

Nei soggetti anziani possono venire anche ridotte a meno di metà, mentre misure molto minori (1/8 o 1/10) possono bastare per bambini piccoli. In ogni caso ricordiamo ancora una volta che è indispensabile consultare sempre un medico e attenersi alle sue prescrizioni prima di intraprendere qualsiasi cura con piante medicinali. Per quanto riguarda le misure di impiego delle piante, possono risultare utili le seguenti indicazioni.

 

Misure approssimative per droghe secche (grossolanamente sminuzzate)

1 manciata = 30-40 g di droga

1 pugno = 8-10 g di droga

1 cucchiaio = 5 g di droga

1 cucchiaino = 2 g di droga

1 pizzico = 2-3 g di droga

 

Misure approssimative per liquidi (riferite all’acqua)

1 cucchiaino = 4-5 ml o g

1 cucchiaio = 10-12 ml o g

1 bicchierino da liquore = 30-35 ml o g

1 tazzina = 60-70 ml o g

1 bicchiere = 100-120 ml o g

1 tazza = 120-150 ml o g

 

Queste misure devono ritenersi indicative, in quanto possono variare anche sensibilmente a seconda della diversa capienza che può avere uno stesso tipo di contenitore, e del tipo o parte di droga o liquido impiegato (fiori, foglie, radici, cortecce, liquidi acquosi, liquidi oleosi, liquidi vinosi, liquidi alcoolici, ecc.).

 

QUANDO ASSUMERE I PREPARATI

 

I preparati con erbe medicinali per risultare maggiormente efficaci vanno assunti seguendo le indicazioni, seppur generiche, di seguito riportate.

  • Mattino a digiuno: depurativi, lassativi e purganti, diuretici, cicatrizzanti dello stomaco e dell’intestino, vermifughi.
  • Un paio di ore prima dei pasti: epatoprotettori, antireumatici, antisettici, tossifughi, cardiotonici, emmenagoghi.
  • 20 minuti prima del pasto: ricostituenti, antiacidi, aperitivi, rimineralizzanti.
  • Dopo i pasti: digestivi, sedativi, antiacidi, antifermentativi e coadiuvanti dell’espulsione dei gas intestinali.
  • Prima di coricarsi: sedativi, lassativi, cardiotonici, preparati per migliorare la circolazione.

Un preparato vegetale può essere assunto una sola volta, oppure più volte lungo un arco di tempo che, di solito, va da qualche giorno a qualche settimana. Per somministrazioni più lunghe sarà bene ricorrere a pause di 7-8 giorni. Continuare a usare preparati vegetali quando non è più necessario, equivale ad affaticare inutilmente il corpo con conseguenze pericolose. Nel caso in cui il preparato avesse effetti negativi sull’organismo, se ne interrompa immediatamente l’impiego.

Benché la maggior parte delle tisane vadano consumate calde, si tenga presente che quelle amare hanno un sapore più sopportabile se ingerite fredde. È comunque consigliabile astenersi dall’addolcire con zucchero.

 

*Chiariamo che con il termine “droghe” si intende quella o quelle parti di pianta essiccata in cui si riscontra la massima concentrazione di determinati principi attivi. Importante ricordare che la raccolta, la detenzione, l’utilizzazione e la coltivazione delle piante officinali, ossia di quei vegetali in grado di fornire medicamenti detti “droghe”, in Italia sono disciplinate da apposite leggi.

 

Testo revisionato e adattato dalla redazione di Occulto Mundi

Fonte: Erbe Che Curano, La Farmacia di Gaia, Demetra