Meditazione e Aspettative Illusorie

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Non pensare mai alla meditazione in termini di successo

Perché questo significa portare in essa la mente conquistatrice, la mente egoista. Allora la meditazione diventa un gioco del tuo ego.

Non pensare in termini di successo o fallimento. Questi termini non sono applicabili al mondo della meditazione. Dimentica tutto ciò. Questi sono termini della mente; sono comparativi.

E questo è il problema: probabilmente hai osservato gli altri aver avuto successo, aver raggiunto, essere in estasi, e ti sei sentito molto giù. Ti sarai sentito stupido, seduto a guardare il tuo respiro, a osservare il tuo respiro. Ti sarai sentito molto stupido e non è successo niente. Non succede niente perché ti aspetti troppo che qualcosa succeda.

E all’inizio, ogni nuovo processo sembra difficile. Uno deve abituarsi al suo sapore.

Il marito di una signora era un ubriacone, e lei non aveva mai assaggiato l’alcool in tutta la sua vita.
“Ehi tu, ubriacone, dammi quella bottiglia. Voglio provare la cosa che ti ha reso il buono a nulla che sei”.
Afferrando la bottiglia di whiskey a buon mercato, ne prese un grande sorso. “Aargh….glompf…breecch…fuy…brrrit…ptui!” ansimò “Questo è il liquido più schifoso che ho mai avuto la sfortuna di lasciar passare nelle mie labbra. E’ terribile!”
“Vedi?” risponde il vecchio marito. “E in tutti questi anni hai creduto che io mi stessi divertendo”.

La fretta non rende

Aspetta solo un pochino. Solo un po’ di pazienza. All’inizio tutto sembra difficile, anche la cosa più semplice. E non avere fretta.

Questo è uno dei problemi della mente occidentale: la fretta. Le persone vogliono tutto immediatamente. Pensano in termini di caffè istantaneo, meditazione istantanea, illuminazione istantanea.

Un cittadino ereditò una fattoria piena di mucche, ed essendo un furbacchione, decise di incrementare la sua mandria. Pertanto, importò tre tra i più bei tori della zona e li chiuse per la notte nella stalla con le mucche.

La mattina seguente chiamò il padrone dei tori per lamentarsi. L’allevatore si mise a ridere. “Che cosa ti aspettavi?” chiese “Pensavi di trovare dei vitelli il giorno dopo?” “Forse no,” replicò il cittadino “Ma sicuramente mi aspettavo di vedere un po’ di sorriso sulle facce di queste mucche!”

No,neanche questo succederà presto.

Sedendoti per un giorno in Vipassana, non ne uscirai sorridendo. Ne uscirai completamente stanco! Stanco perché ti è stato detto di non fare niente, stanco perché non sei mai stato in una situazione così stupida prima d’ora. Non fare niente? Tu sei uno che fa! Se avessi tagliato legna tutto il giorno, non saresti stato così stanco. Ma seduto in silenzio, senza fare nulla, solo osservando il tuo stupido respiro che entra e che esce…. molte volte sorge l’idea: “Che cosa sto facendo qui?” E il tempo sembrerà molto, molto lungo, perché il tempo è relativo. Il tempo diventerà lunghissimo. Un giorno ti sembrerà come se fossero passati anni e anni  “E che cosa è successo? Oggi il sole non tramonta? Quando finirà?”

Se hai fretta, se sei impaziente, non conoscerai mai il sapore della meditazione.

Il sapore della meditazione ha bisogno di tanta pazienza, infinita pazienza.

La meditazione è semplice, ma tu sei diventato così complicato, che rilassarti richiederà tempo. Non è la meditazione che richiede tempo – lascia che te lo ricordi ancora – è la tua mente complicata. Deve essere riportata al riposo, ad uno stato di rilassamento. Questo richiede tempo.

E non pensare in termini di successo e fallimento. Divertiti!

Non essere troppo orientato ad un fine. Divertiti nel puro silenzio osservando il respiro che entra e che esce, e presto avrai una bellezza, una nuova esperienza di bellezza e beatitudine.

Presto vedrai che non occorre andare da nessuna parte per essere in beatitudine. Si può essere seduti in silenzio, da soli, ed essere in beatitudine. Non c’è bisogno d’altro, basta la pulsazione della vita. Se puoi pulsare con lei, diventa una profonda danza interiore.

La meditazione è la danza della tua energia, e il respiro è la chiave.

Fonte: Osho: The Guest, Capitolo 15