Siamo miracoli viventi

Se posso, vi chiedo un attimo in prestito il vostro cuore ❤️

Vi siete mai chiesti cosa significa essere “incarnati” tra Cielo e Terra?

In modo semplice e potabile😁… significa essere un’Essenza immortale, protetta da un veicolo/corpo mortale, con una data di scadenza variabile e modificabile.
Siamo allo stesso tempo, infiniti e finiti, magia e materialità, quasi fossimo un controsenso vivente. Oserei dire: un miracolo!

Ed è proprio questo il punto: la nostra scuola è proprio la nostra stessa natura, la dualità.

Siamo chiamati ad essere “trasformatori”, tra cielo e Terra. Ma come?

L’energia del Cielo è a polarità positiva, maschile, nutritiva, con vibrazione Padre.

L’energia della Terra è a polarità negativa, assorbente,femminile, passiva, con vibrazione Madre.

Pensate ad una batteria. Noi costantemente assorbiamo energia e sostanze, che processiamo nel nostro organismo in modo unico ed irripetibile e rilasciamo con la nostra “impronta energetica” nell’universo.

Il Tutto sa esattamente che esistiamo e sa quando siamo nella dimensione manifesta e quando siamo nella dimensione non manifesta.

Ma perché avviene tutto questo?

Perché la vita ha bisogno di ognuno di noi per darsi continuità, per sperimentarsi e manifestarsi, in poche parole, per evolversi.

Noi siamo la vita!

Nessuno è vivo nel mondo come frutto della casualità.

So che questo è un discorso un po’ difficoltoso per molte persone… ma la morte non esiste. Esiste solo un corpo “veicolo” che ci accompagna nella dimensione manifesta, mentre NOI, Essenza sempre esistente, passiamo da una dimensione all’altra.

Se non lo ricordate è perché siete identificati con il vostro veicolo.

Allora vi chiedo: “pensate mai di essere la vostra auto? Vi dimenticate di essere un’altra cosa rispetto la vostra Mercedes, Golf o Fiat? E quale pensate sia la funzione della vostra meravigliosa auto?”

Fate attenzione! Il nostro corpo si occupa costantemente di essere il veicolo della nostra Essenza per il tempo più lungo possibile, mentre noi lo trascuriamo e lo diamo per scontato. Ci ricordiamo di lui quando manifesta delle patologie.

Come mai? Potrebbe essere che il veicolo è così meraviglioso che ci parla e ci aiuta a comprendere i desideri della nostra anima come Supercar?

Io dico di si.

E voilà! Fantastici psicologi parlano sempre della radice psicosomatica della malattia. Tutto si genera nel mondo non manifesto.

Allora l’atteggiamento corretto è la presenza. Sapere di essere Corpo ed Essenza, senza eccessi in nessuna delle due manifestazioni esistenziali. Né troppo guru né troppo umani.

Ma perché la sofferenza in tutta questa perfezione?

Perché non accettiamo di spostare i nostri limiti.

Opponiamo resistenza alla vita, alla nostra formazione animica, a noi stessi.

Facciamo i nostri passaggi di vita importanti solo costretti dal dolore.

Infatti, la vita è costante trasformazione, ma noi vorremmo che tutto rimanesse invariato. Non vi sembra una pazzia?

Ricapitolando, siamo miracoli viventi, abbiamo un’importanza fondamentale per il processo universale di cui facciamo parte e siamo dotati di talenti infiniti. E cosa facciamo? Viviamo mediocremente, depressi, insicuri, vittime inconsapevoli di noi stessi, sfiniti nel tentativo di mantenere una maschera o ciò che abbiamo costruito.

Questo perché siamo sulla via del Risveglio e i nostri disagi ne sono la prova.

Ogni problema, ogni sofferenza, ci porta un’opportunità se riusciamo a vederla.

Riprenderò questo argomento, ma per ora concludo qui per non essere troppo “pesante” o noiosa.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

Vi abbraccio forte, come sempre, con amore.

 

Scritto da: Luciana Zillio