Osho e la meditazione

A mio avviso ha senz’altro ragione Jiddu Krishnamurti quando afferma che “la meditazione non è la semplice esperienza di qualcosa al di là dei pensieri e dei sentimenti di ogni giorno, né la ricerca di visioni e beatitudini … La meditazione — che è cessazione del pensiero — apre la porta ad una vastità che trascende ogni immaginazione o congettura; è comprensione del mondo e delle sue vie … Tutto ciò che il pensiero formula ha in sé il limite dei suoi confini, il pensiero ha sempre un orizzonte, la mente meditativa non ne ha, l’uno deve cessare perché l’altro possa essere … La meditazione non è una continuazione o una espansione dell’esperienza, al contrario, è la completa inazione che è totale cessazione dell’esperienza; lo svuotarsi del conosciuto … Se non c’è meditazione, sei come un cieco in un mondo di grande bellezza, luci e colori … Meditare non è ripetere parole, sperimentare visioni o coltivare il silenzio, questa è una forma di autoipnosi … La mente meditativa è vedere, osservare, ascoltare senza la parola, senza commento, senza opinione — attentamente e costantemente — il movimento della vita in ogni suo rapporto; allora sopraggiunge un silenzio che è negazione del pensiero, un silenzio che l’osservatore non può richiamare. Se ne facesse esperienza, riconoscendolo, non sarebbe quel silenzio …”

Eh già… “quel silenzio

“Meditazione è una lezione di consapevolezza, di assenza di pensiero, di spontaneità, di essere totalmente nella tua azione, all’erta, consapevole. Non è una tecnica, è un trucco. O lo capisci, o non lo capisci.” – Osho

La meditazione mi aiuterà a essere felice?

Molte persone vengono da me, dicono di essere infelici, e mi chiedono di dare loro una meditazione: Io dico: innanzitutto, è fondamentale capire perchè sei infelice. E se non rimuovi alla base le cause della tua infelicità, potrò darti, sì,una meditazione,ma questo non aiuterà molto — perchè le cause di fondo rimangono.
L’uomo che avrebbe potuto essere un bravissimo e splendido ballerino, siede in un ufficio,in mezzo alle scartoffie. Non lascia spazio alcuno alla danza. Quell’uomo avrebbe potuto divertirsi danzando sotto le stelle, invece non fa altro che accumulare un conto in banca. E dice di essere infelice: “Dammi una meditazione”. Posso dargliela! — ma che cosa farà la meditazione? Che cosa pretende che gli faccia? Rimarrà lo stesso uomo: che accumula soldi,che compete sul mercato. La meditazione lo potrà aiutare in questo modo: lo renderà un po’ più rilassato nel fare un po’ meglio queste azioni senza senso.
Ecco perchè in Occidente così tante persone praticano la Meditazione Trascendentale: questa è l’attrattiva della Meditazione Trascendentale, in quanto Maharishi Mahesh Yogi dice: “Ti renderà più efficiente sul lavoro, ti aiuterà ad avere più successo. Se sei un venditore, diventerai un venditore di maggior successo. Ti darà efficienza.” E gli americani vanno pazzi per l’efficienza. Darebbero ogni cosa in cambio dell’efficienza. Ecco perchè attrae tanto.
Certo,ti può aiutare. Ti può rilassare un po’– è un tranquillante. Ripetendo costantemente un mantra,ripetendo costantemente una certa parola,si cambia la chimica del tuo cervello. E’ un tranquillante! Un suono tranquillante. Ti aiuta a rilasciare lo stress, così domani, sulla piazza del mercato sarai più efficiente, più abile nella competizione — ma non ti cambia. Non è una trasformazione.
Puoi ripetere un mantra, puoi praticare una meditazione; ti potrà aiutare un po’ qua e là — ma ti potrà aiutare soltanto a rimanere come sei.
Viceversa, il mio messaggio è solo per coloro che amano davvero la sfida, per i coraggiosi pronti a cambiare il modello della loro vita, che sono pronti a rischiare tutto — poichè in effetti non hai niente da perdere: solo la tua infelicità, la tua miseria. Ma le persone si attaccano anche a questo.

Ho sentito raccontare:
in uno sperduto campo d’addestramento militare, un plotone era appena tornata alla base, dopo una giornata di marcia sotto un sole cocente.
“Che vita!” esclamò una recluta. “Lontani chilometri da ogni centro abitato, con un sergente che pensa di essere Attila il Barbaro, niente donne,niente sbornie,nessuna licenza e, in più, i miei stivali sono più piccoli di due misure”. “Non vorrai prendertela per questo, amico” disse il suo compagno. “Perchè non ne prendi un altro paio?” “Non ci penso neanche” fu la risposta “Toglierli è stato finora l’unico piacere che ho!”
Che altro hai da rischiare? Solo la tua infelicità. L’unico piacere che hai è parlarne. Guarda le persone che parlano della loro infelicità: come diventano felici! Pagano per questo: vanno dagli psicoanalisti per parlare della loro infelicità — pagano per farlo! Qualcuno che li ascolta con attenzione… e loro vanno in visibilio.
Le persone continuano a parlare della loro infelicità… ancora e ancora e ancora. E la esagerano, la colorano, la fanno sembrare più grande. La fanno apparire più grande di quello che è. Perchè?
Non hai niente da rischiare. Ma le persone sono aggrappate al conosciuto, a ciò che è familiare. L’infelicità è tutto ciò che hanno conosciuto — questa è la loro vita. Non c’è che il nulla da perdere, eppure si ha così tanta paura di perderlo.
Con me, la felicità è al primo posto, la gioia è al primo posto. L’attitudine a celebrare è al primo posto. Una filosofia positiva verso la vita è al primo posto.
Gioisci! Se non puoi gioire del tuo lavoro, cambia. Non aspettare! Perchè tutto il tempo passato ad aspettare… stai aspettando Godot. Godot non arriverà mai. Si aspetta — e si spreca una vita!
Per chi, per che cosa stai aspettando? Se capisci di essere un miserabile all’interno di un certo modello di vita, tutte le vecchie tradizioni dicono: tu sei sbagliato. Io direi: il modello è sbagliato. Cerca di capire la differenza di questa messa a fuoco.
Tu non sei sbagliato! Solo il tuo modello, il modo in cui hai imparato a vivere è sbagliato. Le motivazioni che hai imparato ed accettato come tue, non sono tue. Non soddisfano il tuo destino. Sono contro il tuo germoglio,sono contro il tuo elemento……
Ricorda: nessuno può decidere per te. Tutti i loro comandamenti, tutti i loro ordini, tutte le loro morali, esistono per ucciderti. Tu devi decidere per te stesso. Devi prenderti la tua vita nelle tue mani. Altrimenti, la vita continua a bussare alla tua porta e tu non ci sei mai — sei sempre da qualche altra parte.
Se avresti dovuto diventare un ballerino, la vita arriva da quella porta, perchè la vita pensa che dovresti essere un ballerino già adesso. Bussa lì, ma tu non sei lì — sei un banchiere. E come ci si può aspettare che la vita sappia che saresti diventato un banchiere?
Dio arriva a te nel modo in cui voleva che tu fossi; conosce solo quell’indirizzo — ma non ti trova mai lì, sei da qualche altra parte, nascosto dietro la maschera di qualcun altro, nel costume di qualcun altro, sotto il nome di qualcun altro.
Come puoi aspettarti che Dio ti trovi? Egli continua a cercarti. Conosce il tuo nome, ma tu hai dimenticato quel nome. Conosce il tuo indirizzo, ma tu non hai mai vissuto a quell’indirizzo. Hai permesso che il mondo ti distraesse.
Dio ti può trovare in un solo modo,in un modo solo ti può trovare, e questo modo è la tua fioritura interiore: come voleva che tu fossi. Finchè non trovi la tua spontaneità, finchè non trovi il tuo elemento, non puoi essere felice. E se non puoi essere felice, non puoi essere meditativo.
Perchè è nata quest’idea nella mente delle persone? Che la meditazione dia la felicità. Di fatto ogni volta che hanno trovato una persona felice, hanno sempre trovato una mente meditativa — le due cose sono associate. Ogni volta che hanno trovato un alone di meditazione che circonda una persona, hanno sempre trovato che era tremendamente felice — vibrante di beatitudine, radiosa. Sono due cose associate. Hanno pensato: la felicità arriva quando sei meditativo.
Era esattamente l’opposto: la meditazione arriva quando sei felice. Ma essere felice è difficile, e imparare una tecnica di meditazione è facile. Essere felice significa un cambiamento drastico nel tuo modo di vivere, un cambiamento repentino — perchè non c’è tempo da perdere. Un cambiamento improvviso — un improvviso rombo di tuono — una discontinuità.
Questo è ciò che intendo con sannyas: uno stacco dal passato. Un improvviso rombo di tuono, e muori al vecchio e incominci fresco, dall’ABC. Sei rinato. Ricominci la tua vita come avresti fatto se non ci fosse stato nessun modello imposto dai tuoi genitori, dalla società, dallo stato; come avresti fatto, dovresti aver fatto, se non ci fosse stato nessuno a distrarti. Ma sei stato distratto. Devi lasciar andare tutti quei modelli che ti sono stati imposti, e devi trovare la tua fiamma interiore.

Osho: dalla serie di discorsi, A Sudden Clash of Thunder