Il Viaggio Sciamanico

Alla scoperta dei nostri paesaggi interiori…

 

Secondo gli sciamani il mondo che vediamo è solo una piccolissima porzione di realtà. Esistono altre dimensioni alle quali non abbiamo accesso semplicemente perché non sappiamo della loro esistenza. Queste dimensioni sono popolate da un’infinità di spiriti, molti dei quali benevoli. Gli spiriti benevoli, se invitati espressamente da noi nella nostra vita, sono in grado di aiutarci, donandoci potere e guarigione.

Nella nostra cultura siamo purtroppo schiavi della credenza che esista un’unica verità e che tutto il resto vada scartato. Nella cultura sciamanica, invece, esistono molteplici verità, una per ogni essere vivente, e, insieme, formano il meraviglioso arazzo dell’umanità. Quando ci si accosta all’esperienza sciamanica è quindi importante accantonare questa credenza di un’unica verità e darsi il permesso di cercare la propria: la nostra verità non nasce in contrapposizione ad altre, né le sminuisce, ma, al contrario, arricchisce la visione di tutti, apportando un contributo unico e prezioso che solo noi possiamo donare.

Nel viaggio sciamanico abbandoniamo il nostro emisfero sinistro e andiamo alla scoperta del nostro lato più intuitivo. Quando siamo disposti ad accantonare critica e giudizio, e ci permettiamo di vedere con gli occhi del cuore, la nostra saggezza interiore si manifesta, offrendoci una visione della vita e delle cose spesso totalmente sconosciuta alla nostra mente razionale. Anche la persona più scettica, purché aperta a sperimentare, avrà la possibilità di scoprire una nuova dimensione di sé, più saggia e profonda, che andrà ad arricchire enormemente la sua esperienza di vita.

Ben lungi dalla magia, simile a un sogno lucido, il viaggio sciamanico ci dà la possibilità di accedere alla nostra saggezza interiore e di trovare le risposte alle nostre domande, comprese quelle sulla nostra missione di vita e del perché siamo qui. Il viaggio sciamanco si compie in uno stato alterato di coscienza (che si raggiunge generalmente attraverso il suono del tamburo), una condizione che ci consente di abbandonare la mente ordinaria per vedere col ‘cuore’.

L’esperienza sciamanica ci insegna che nel momento stesso in cui riconosciamo che siamo corpi dotati di uno spirito o, meglio ancora, spiriti dotati di corpo, e ci appelliamo a questa nostra fonte spirituale, avremo il potere e la capacità di affrontare qualsiasi problema, che si tratti di un disagio fisico, psichico, o di modificare una situazione o un comportamento.

Il tutto grazie anche all’aiuto dei nostri spiriti alleati.

RITROVARE IL POTERE

Il recupero del potere spirituale è da sempre uno dei compiti principali dello sciamano. Per lui non esistono differenze tra un problema fisico e uno psichico, nella sua visione qualsiasi disagio è la manifestazione di un unico problema: la perdita di potere spirituale.

Ci ammaliamo perché, non conoscendo il nostro potere e da dove venga, lo sprechiamo, lo disperdiamo e non ci accorgiamo neppure di averlo smarrito fino a quando ci ritroviamo deboli e vuoti.

Gli sciamani credono che ciascun uomo, animale, pietra o albero sia solo un piccolo nodo nel tappeto del mondo: il suo potere viene dai fili invisibili che lo legano ai nodi più vicini, insieme ai quali forma uno dei minuscoli disegni del tessuto. Il potere è quindi sempre influenzato dagli spiriti vicini, quelli che gli sciamani chiamano spiriti alleati.

Dal punto di vista sciamanico, quindi, le persone che hanno perso il loro potere spirituale sono predisposte alle malattie e all’infelicità. Compito dello sciamano è ristabilire il legame della persona con il proprio potere.

Lo sciamano compie un viaggio nella realtà non-ordinaria per ottenere informazioni su quale sia il problema del cliente da un punto di vista spirituale. Nella visione sciamanica, infatti, la malattia è sempre causata da una disarmonia spirituale prima ancora che fisica. Riportando armonia sul piano spirituale è possibile anche riequilibrare il piano fisico e psichico.

La visione sciamanica dei problemi fisici o psichici è una visione semplice: questi sono causati da una perdita di qualcosa (potere spirituale, essenza vitale, frammenti d’anima) o dall’intrusione di un’essenza estranea. Tutti i disagi, fisici, psichici o comportamentali che siano, possono essere ricondotti a una di queste cause o a entrambe. Con l’aiuto e il consiglio dei nostri spiriti alleati potremo riequilibrare il fisico, la psiche, e modificare situazioni e comportamenti indesiderati.

L’esperienza sciamanica insegna infatti che nel momento stesso in cui riconosciamo che siamo corpi dotati di uno spirito o, meglio ancora, spiriti dotati di un corpo, e ci appelliamo a questa nostra fonte spirituale, la probabilità di auto-guarigione aumenta in modo esponenziale, poiché ricordare la propria vera natura implica risvegliare forze insospettabili.

ANIMALI DI POTERE

Nell’antichità, gli sciamani ebbero modo di osservare la straordinaria vitalità degli animali selvatici, in grado di sopportare condizioni di stress, fame e intemperie che sarebbero risultati fatali a qualsiasi essere umano. Pensarono che se avessero potuto attingere a questo surplus di vitalità avrebbero potuto non solo guarire più facilmente dalle malattie ma anche disporre di più energia per tutte le sfide dell’esistenza e, per questo, decisero di trovare il modo di stringere delle alleanze con gli spiriti degli animali.

Quando cominciarono ad indagare nella realtà non-ordinaria, scoprirono che ogni uomo disponeva già dalla nascita di un alleato animale perché se così non fosse stato non sarebbe sopravissuto, nella sua fragilità, a pericoli e malattie. Notarono anche che i bambini, ancora vicini alla natura e agli spiriti, conoscevano istintivamente quale fosse il loro animale guida. Scoprirono poi che le persone adulte potevano attingere al potere dell’animale alleato purché ne prendessero coscienza e stringessero con lui un rapporto personale. Scoprirono infine che si poteva avere più di un animale di potere ma che, in ogni caso, uno risultava dominante rispetto agli altri.

L’animale guida è di solito un animale selvatico, poiché gli animali domestici hanno perduto una parte del loro potere naturale durante l’addomesticamento. Può tuttavia anche essere un animale mitico, come la Fenice, Pegaso, l’Unicorno o un qualunque animale ibrido, noto alla mitologia o anche sconosciuto. Niente, nella visione sciamanica, è irreale o impossibile.

Ogni animale ha un potere ben preciso che lo contraddistingue, diverso da quello degli altri. Alcuni animali di potere, inoltre, non sono alleati di una singola persona ma di un’intera famiglia, di una categoria o di una nazione (li possiamo riconoscere, ad esempio, negli stemmi araldici di alcune famiglie e nelle bandiere di alcuni stati).

Gli spiriti degli animali possono venirci in aiuto con il loro potere anche in particolari frangenti della vita. Gli sciamani consigliano di prestare particolare attenzione agli animali che ci appaiono in sogno o comunque in modo inaspettato, specie se selvatici e se non ci sono familiari: in tal caso infatti, secondo loro, hanno fatto una lunga strada per venire fino a noi ed offrirci il loro potere. Nella visione sciamanica, l’animale che appare nei nostri sogni è uno spirito potente. Se ciò non accade, e quindi non riceviamo queste visite inaspettate, possiamo cercarli noi, seguendo l’insegnamento degli sciamani.

L’animale di potere ci offre la connessione con la vitalità primordiale delle bestie selvatiche e ci dona una maggiore resistenza alle malattie e la capacità di recuperare più velocemente la salute, ma anche il potere di costruire la nostra strada, di trasformare la realtà, di evolverci e entrare in equilibrio con l’universo. Se allentiamo il nostro rapporto con lui, dimenticandoci della sua esistenza, lo spirito dell’animale si allontana, privandoci del suo potere.

La ricerca del proprio animale di potere risulta preziosa ed efficace per individuare le proprie risorse interiori ed i propri talenti inespressi.

SPIRITI GUARDIANI

Nella visione sciamanica ognuno di noi ha un rapporto costante anche con un certo numero di spiriti che abitano il mondo superiore e che gli danno potere, protezione, aiuto e conoscenza: questi sono denominati spiriti guardiani e possono manifestarsi a noi in vari modi, con le sembianze di antenati, di personaggi celebri del passato, di grandi uomini della filosofia o della medicina, di figure mitologiche, di figure della religione, di santi, di angeli, arcangeli, guide spirituali, ecc.

Si tratta comunque sempre di anime liberate, di esseri evoluti di pura luce. Vivono in uno stato dove non esistono più gioia, dolore, sentimenti, emozioni ed identità, ma solo pace assoluta ed una consapevolezza e conoscenza totale. Sono pura coscienza libera da qualsiasi limite umano. Ogni uomo ne ha vicino uno o più di uno.

Il loro compito è quello di seguire la nostra evoluzione e, per questo, vengono definiti guardiani. Non sempre uno spirito guardiano segue il proprio protetto dalla nascita fino alla morte. Durante la propria vita può capitare che la persona venga assistita nel proprio percorso evolutivo da aiutanti eterici diversi. Tutto dipende dal tipo di guida di cui la persona ha necessità in quel momento: quindi differenti necessità corrispondono a differenti tipi di spiriti guardiani. Gli spiriti guardiani esistono ad una frequenza vibrazionale più sottile di quella percepibile dai nostri sensi. Questo significa che per noi è difficile vederli e ascoltarli in uno stato di coscienza non alterato, ma possiamo conoscerli compiendo un viaggio sciamanico. Gli spiriti guardiani lavorano con le nostre anime, in armonia con la mente universale, per aiutarci ad ampliare la nostra visione ed elevare il nostro spirito ricordandoci la verità, la bellezza e la bontà insita in ogni cosa.

A parte i personaggi celebri del passato, il cui compito è evidentemente quello di trasmettere ai propri protetti le abilità per le quali nel passato sono diventati noti, e i personaggi mitologici, anch’essi famosi per i loro poteri straordinari e pronti a trasmetterli, nel mondo superiore è possibile incontrare creature angeliche e spiriti guida, che seguono il nostro percorso di vita. Tutti gli spiriti guardiani, in ogni caso, hanno la funzione di guidare e aiutare la crescita della nostra anima.

Nella visione sciamanica ci sono spiriti guardiani preposti alla custodia di ogni cosa esistente in natura, sia animata che inanimata. Accanto agli spiriti guardiani degli esseri umani ci sono dunque gli spiriti della natura legati agli elementi, terra, fuoco, aria, acqua, ma anche spiriti guardiani per ogni continente, nazione, città, borgata, quartiere, casa, famiglia: dove c’è una casa, ad esempio, ci sono spiriti guardiani dell’intero edificio, del nucleo famigliare e dell’individuo. Ogni luogo ha una sua controparte invisibile sul piano eterico. Ogni più piccola particella di materia ha il suo spirito guardiano che ne condivide il destino.

L’esperienza dell’incontro con il proprio spirito guida o con il proprio angelo protettore è sempre qualcosa di estremamente prezioso: rimane scolpita nella nostra memoria e nel nostro cuore e spesso influenza il nostro stesso modo di percepire la vita.

FRAMMENTI D’ANIMA

L’anima è l’essenza vitale che ‘anima’ appunto il nostro corpo e la nostra mente. Nella visione sciamanica, l’anima si può frammentare in seguito a traumi fisici o psichici: una volta cessato il trauma e passato il pericolo, il frammento normalmente fa ritorno, ma quando questo non accade è necessario andarlo a recuperare.

Secondo Sandra Ingerman – la principale praticante della tecnica del recupero dell’anima negli Stati Uniti – la perdita dell’anima non è un fatto negativo in sé, in quanto è il modo in cui la psiche di una persona può sopravvivere ad un evento doloroso. Per esempio, se ci troviamo coinvolti in un grave incidente automobilistico, l’ultimo posto dove vorremmo essere è nel nostro corpo, per questo una parte della nostra anima si distacca, per evitare di essere intaccata dal trauma. La perdita dell’anima, insomma, è uno strumento di difesa quando il trauma o la paura sono così grandi da provocare il bisogno di un sollievo immediato. Il problema è che non sempre la parte dell’anima che si distacca torna di sua iniziativa.

Non ci sono criteri assoluti che regolano l’allontanamento di parti dell’anima: una persona può perdere un frammento in seguito a un evento traumatico che su un’altra può non avere conseguenze. Dipende cioè da come il trauma viene vissuto e soprattutto se viene superato. Poiché l’universo non tollera il vuoto, la malattia può andare a colmare lo spazio lasciato da quel frammento della nostra essenza che si è distaccato. Secondo lo sciamanesimo tra i sintomi della perdita dell’anima possono figurare malattie croniche o di immunodeficienza, depressione cronica, perdita della memoria, oppure un senso di alienazione rispetto agli altri o alla vita in generale. Quando si procede ad un recupero dell’anima ciò che viene portato indietro è il frammento d’anima, non il trauma.

Uno dei motivi principali per cui un frammento d’anima può non fare ritorno è perché la causa della sua fuga non è ancora cessata, come quando una persona subisce abusi per anni o viene picchiata sistematicamente: può allora rimanere nei dintorni per un certo tempo in attesa che la situazione migliori ma se questo non avviene si allontana per sempre, lasciando la persona in uno stato di indebolimento e di depressione.

Una parte d’anima può andarsene e non far ritorno anche quando non accetta un evento grave che la persona ha subito, come la perdita di un figlio, di un genitore, di un fratello, del partner o di un’altra persona cara. Anche la delusione delle proprie ambizioni o di un sogno coltivato a lungo può far allontanare un frammento d’anima per sempre.

Il frammento può esser rapito anche involontariamente quando si vive un amore eccessivamente possessivo. Una madre con un esagerato attaccamento al figlio può rubargli un frammento d’anima quando questi si sposa e si separa fisicamente da lei. Un partner molto possessivo, quando viene lasciato, può cercare di rubare un frammento d’anima all’ex-partner per trattenerla sempre con sé. I frammenti d’anima rapiti restano in generale vicino al loro rapitore con cui spesso hanno un legame di dipendenza.

Il frammento d’anima può essere ceduto. Questo si verifica nei rapporti d’amore in cui la persona ha bisogno di essere accettata o protetta. A volte questa cessione può essere fatta anche a un gruppo, a un’organizzazione o a un ideale. Finché il rapporto con il partner o con il gruppo riesce a riempire il vuoto causato dalla perdita dell’anima la persona si sente appagata, quando però il legame si spezza la persona sperimenta un grande vuoto interiore.

Il frammento d’anima può essere infine venduto. La vendita dell’anima accade ogni volta che rinunciamo a una parte essenziale di noi stessi in cambio di un vantaggio o di un tornaconto materiale. In generale, la cessione come pure la vendita della propria anima avviene quando si ha scarsa stima di se stessi.

Talvolta tuttavia la perdita del frammento d’anima non avviene per nulla di tutto questo, bensì per lo stress e le frustrazioni che accumuliamo nella nostra vita di tutti i giorni e, anche in questo caso, se la situazione non cambia, il frammento può decidere di non fare ritorno.

“In quella casa ci ho lasciato il cuore”, “una parte di me è morta con lui”, “da quel giorno non sono più lo stesso”: quante volte abbiamo pronunciato o sentito pronunciare queste parole? Bene, queste espressioni, nella visione sciamanica, altro non sono che la chiara testimonianza di una perdita di un frammento d’anima. Se davvero dopo un trauma non ci sentiamo più gli stessi significa che una parte di noi ci ha abbandonato senza fare spontaneamente ritorno.

Tuttavia, anche se non abbiamo mai utilizzato queste espressioni, ma sperimentiamo una sensazione di vuoto interiore, di stanchezza cronica o di depressione, può essere utile procedere ad un recupero dell’anima, perché queste forme di disagio possono essere effetto della sua frammentazione. Quando l’anima non è più integra si perde la gioia di vivere e tutto sembra inutile. La nostra forza vitale si assottiglia e diminuisce anche la nostra energia.

La pratica del recupero dell’anima ci offre l’opportunità di andare a cercare questi frammenti perduti e di reintegrarli in noi, ricostituendo la nostra interezza spirituale e il nostro equilibrio psico-fisico.

GUARIRE LA TERRA

Siamo il riflesso del Creatore e siamo venuti qui, spiriti in corpi fisici, per ritrovare e far risplendere la nostra natura divina, e ciò che siamo può guarire il pianeta in misura di gran lunga maggiore rispetto a ciò che facciamo, questo è il principale insegnamento di Medicina per la Terra di Sandra Ingerman.

Se vogliamo davvero trasformare il pianeta, e creare un mondo migliore per noi e per i nostri figli, dobbiamo allora iniziare col trasformare noi stessi, elevando la nostra energia e le nostre vibrazioni. Ciò che ci impedisce di innalzare le nostre vibrazioni sono le nostre emozioni negative -il peggior tipo di inquinamento che riversiamo nell’ambiente quotidianamente- e il non riconoscimento della nostra natura divina.

Attraverso la trasmutazione delle emozioni negative in energia di puro amore e l’attivazione della nostra energia divina possiamo contribuire in modo significativo a bonificare il nostro pianeta. L’universo è olografico, l’inquinamento che vediamo al di fuori è anche dentro di noi. Ricollegarci alle nostre forze spirituali ci restituirà l’armonia necessaria per poter trasmutare le malattie, nostre e dell’ambiente.

Molti sciamani dicono che stiamo sognando il sogno sbagliato. Viviamo nell’illusione di essere separati dalla natura e dai regni spirituali, ci crediamo vittime della nostra vita e dell’ambiente che ci circonda. Queste illusioni sono semi da cui crescono le piante della paura, della rabbia, del risentimento, della disperazione e del buio. E’ tempo di estirparle dal nostro giardino e piantare nuovi semi.

Fonti : ilsapere.org
gabrielladalbertas.it