Le combinazioni alimentari

La teoria delle associazioni alimentari è un modello messo a punto da Herbert Shelton e parte dal presupposto che non tutti i cibi vengono digeriti allo stesso modo.

La digestione avviene grazie a sostanze particolari, chiamate enzimi, presenti nella bocca, nello stomaco e nell’intestino, che scindono gli alimenti nei loro costituenti fondamentali.

Nell’organismo ci sono numerosi enzimi e ognuno è specifico per una determinata sostanza. Ciascun enzima necessita di specifiche condizioni di acidità (pH) per poter agire al meglio; alcuni funzionano in ambiente alcalino, altri in quello acido.

La digestione dei cibi amidacei, ad esempio, inizia in bocca, dove una corretta masticazione rende possibile la trasformazione dell’amido in composti più semplici, grazie alla ptialina.

La digestione dei cibi proteici, invece, avviene con altre modalità e in ambiente diverso. Quando viene ingerito un alimento, si dovrebbero creare le condizioni ideali di acidità, affinché l’ambiente sia il più idoneo possibile per favorire l’attività enzimatica; se si associano nel pasto alimenti che hanno esigenze digestive diverse, se non addirittura opposte, questo non può avvenire. Il risultato è una digestione più lenta e difficoltosa accompagnata da sonnolenza, bruciori, senso di pesantezza e gonfiore.

Impostare la propria condotta alimentare secondo i principi delle combinazioni alimentari vuol dire, quindi, cercare di associare, durante il pasto, alimenti che richiedono condizioni digestive simili, in modo da semplificare il più possibile il lavoro enzimatico.

Secondo il dottor Shelton le regole sono poche e facili da ricordare:

– Mai mangiare amidi o proteine con acidi (frutta, aceto e salse acide)

– Mai mangiare nello stesso pasto amidi e proteine

– Mai consumare due elementi proteici nello stesso pasto

– Mai consumare insieme grassi e proteine

– Mai consumare insieme amidi e zuccheri

– Mangiare un solo amido concentrato a pasto

 

Alimenti acidi e alimenti basici

Il pH è un modo per misurare l’acidità o l’alcalinità. È l’acronimo di “potenziale Idrogeno”, ma, in termini più semplici, è anche un mezzo per misurare il nostro livello di salute.

La scala del pH va da 0 a 14: 7 è il punto di neutralità, un valore che va da 0 a 6 indica acidità, un valore compreso tra 8 e 14 indica alcalinità.

Il sangue umano ha un pH leggermente alcalino che varia da 7.35 a 7.45; il corpo umano è progettato per funzionare al meglio quando è leggermente alcalino e tale dovrebbe essere mantenuto a tutti i costi.

Poco sopra un pH di 7.45 e poco sotto il 7.35, si manifestano sintomi clinici, per arrivare – sopra i 7.80 e sotto i 7.10 – al coma e quindi alla morte.

L’organismo ha come obiettivo primario il mantenimento di un pH compatibile con la vita, anche a scapito di altri parametri, organi o apparati. Questa priorità è di fondamentale importanza per comprendere la genesi di diverse patologie, tra le quali l’artrosi e l’osteoporosi.

I livelli elevati degli acidi possono compromettere il buon funzionamento del nostro organismo. L’alimentazione è un elemento fondamentale nel mantenere il corpo in uno stato alcalino, ma spesso stress, malattie o pensieri negativi possono contribuire all’aumento della nostra acidità.

Per mantenere il sangue sempre nel suo stato alcalino, l’organismo in stato di acidificazione tenterà di alcalinizzarsi in ogni modo: ad esempio utilizzando gli elementi minerali, come il calcio, presenti sia nelle ossa che nei denti, che hanno la capacità di neutralizzare gli acidi in eccesso. Come conseguenza si può avere un fenomeno di decalcificazione generale.

L’acidosi è uno stato pericoloso del nostro organismo: crea stanchezza, stati infiammatori nei tessuti, sofferenza della mielina del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi. Normalmente è sottovalutata, malgrado la gravità dei disturbi che può procurare.

Il nostro organismo è composto da circa 75 miliardi di cellule che riversano i rifiuti metabolici prodotti nei fluidi che le circondano. Tali rifiuti sono acidi: necessitano di un ambiente alcalino per essere eliminati e per non accumularsi, avvelenando la cellula.

Non necessariamente i cibi che hanno un gusto acido sono anche acidificanti. Molti cibi acidi nel test del pH sono invece alcalinizzanti nell’organismo.

La frutta, ad esempio, contiene acidi deboli (citrico, malico, tartarico) che nella digestione vengono ossidati e trasformati in composti alcalinizzanti. Per combattere l’acidosi occorre consumare soprattutto alimenti alcalinizzanti.

Quali sono i sintomi di uno stato acido del corpo?

– Disturbi digestivi: bruciori di stomaco, iperacidità, dispepsia, gastrite, sonnolenza postprandiale

– Disturbi cutanei: Seborrea, iperidrosi, eczemi, micosi frequenti, mucose arrossate, unghie e capelli fragili

– Disturbi nervosi: irritabilità, palpitazioni, ansia, cefalee ed emicranie, aggressività, risvegli notturni frequenti

– Disturbi osteoarticolari: artrosi, osteoporosi, mialgie, crampi

– Disturbi dell’apparato endocrino: ipertiroidismo, diabete, irregolarità mestruali, sterilità, candidosi, ipercolesterolemia, gotta, iperuricemia

– Altri disturbi: deficit immunitari, carie, alitosi, parodontosi, varici, stipsi, freddolosità, facili infiammazioni oculari, disturbi genitali

Gli alimenti industriali, elaborati e raffinati e le proteine animali rendono l’organismo più acido.

Un bicchiere di cola ha un pH di 2.8 grazie all’acido fosforico che contiene e, per essere neutralizzato, richiede ben 32 bicchieri di acqua pura a pH 7.0.

Gli alimenti acidificanti e quelli alcalinizzanti neutri e alcalinizzanti si suddividono nel modo seguente.

 

Alimenti alcalinizzanti

Frutta fresca ben matura, mandorle, sesamo, frutta secca dolce, ortaggi e verdure, legumi freschi e secchi.

Alimenti neutri

Oli vegetali non idrogenati, miele grezzo, zucchero di canna scuro.

Alimenti acidificanti

Carni di ogni animale (pesci compresi), grassi animali, oli idrogenati, uova, formaggi, cereali di ogni tipo (specialmente se raffinati), zucchero bianco, alimenti conservati con additivi chimici (trattati, decolorati, raffinati), pasticceria, bibite gassate, caffè, dolcificanti artificiali, alcool.

 

Testo revisionato dalla redazione di Occulto Mundi

Fonte: Solo crudo, Cucina naturale integrale, Stefano Momentè – Sara Cargnello