Il Culto di Saturno (El, Cronos, Satana)

Con il culto del Sole e della Luna quello di Saturno è il più antico dei culti, così radicato nelle tradizioni umane che secondo molte fonti in realtà non sarebbe mai scomparso, ed i suoi rituali continuerebbero a essere perpetrati anche ai nostri giorni, in forma più o meno esplicita.

Saturno, detto anche Seth nella antica religione egizia, El in quella semitica e Signore degli Anelli nei miti celtici, sembra sia il motivo per cui ancora oggi per suggellare uno sposalizio si usi scambiarsi le fedi nuziali, oppure raffigurare un anello (o un disco, se ci si riferisca al Sole) dietro le immagini dei santi e delle persone pie (aureola) o dietro le antiche croci celtiche. E’ inoltre dal culto di Saturno che discendono secolari costumi sociali come quello di ‘festeggiare’ al sabato sera, ossia il sesto giorno della settimana (dedicato a Saturno: l’inglese saturday sta per saturn day), per poi ‘riposare’ al settimo.
Saturno nelle civiltà antiche.

“Nell’antica Sumeria Saturno era chiamato kayamanu, ossia: il lento. In accadico lo si chiamava Ninurta. Sembra tuttavia che Ninurta fosse piu spesso assimilato ai principi e alle qualità di Nabu(Mercurio), che i Mesopotamici soprannominavano shihtu, cioè “colui che si alza.”

Nella civiltà ellenica era raffigurato sotto forma di SATiro (creatura per metà umana e metà caprina); da cui il successivo accostamento del signore dell’oscurità, SATana, al culto ed all’immagine del dio Pan.

“(Pan) è un simbolo di Saturno perché questo pianeta è il governatore del segno del Capricorno, il quale emblema è un capro.”
Manly P. Hall – Insegnamenti Segreti di Tutti i Tempi.

“Pan fu raffigurato con le corna poiché rappresentava Saturno, governatore della casa del Capricorno il cui simbolo è un capro.”

“Nel Medioevo Pan ed i suoi tratti peculiari vennero demonizzati dal Cristianesimo, tanto che nei secoli successivi il diavolo nella cultura occidentale assunse i tratti iconografici di questa antica divinità: corna, zampe caprine, barba a punta.”

“Nell’antico Egitto la dualità Horus (il sole che sorge) – Seth (il sole che tramonta) era fra le più diffuse. Gli indizi ci fanno ritenere che Mosè fosse un sacerdote di Seth, dissidente alla autorità rappresentata dagli altri sacerdoti: che anticamente la stirpe di Mosè adorasse Seth lo si può evincere tuttora dall’abito talare nero giunto intatto sino ad oggi fra i preti del monoteismo. Infatti, mentre le fraternità solari come gli esseni ed i nazareni indossavano il bianco, i sacerdoti di Set/Seth/Saturno/Sata indossavano tuniche nere, da cui il vestito nero dei chierici cattolici, ebraici e mussulmani odierni”

In epoca classica romana Saturno era il titano del Tempo (Cronos, dal cui nome deriva il sostantivo Corona, riferito al copricapo reale), della Terra e della Materia. Era anche detto la ‘divina sentenza della prima ora’, corrispondente alla giornata del sabato e raffigurato anche in modo simile alla tradizionale icona popolare della morte: un vecchio avvolto in un sudario nero, cinto da catene tintinnanti e con una falce stretta tra le mani. I Romani celebravano Cronos durante la festa dei Saturnalia, che si tenevano al solstizio invernale.

“Il culto di Saturno è una chiave importante per capire quanto lontana e antica sia tale cospirazione. Roma era nota come Saturnia o Città di Saturno (l’attuale nome della Città Eterna è un termine bifronte: la parola Roma è infatti il contrario della parola latina ‘amor’, cioè ‘amore’ -n.d.r.). La Chiesa romana conserva gran parte del culto di Saturno nei propri rituali.”

 

“Saturno era celebrato insieme alla nascita del nuovo sole, durante il solstizio invernale, ovvero nel periodo di Natale: in questa festa chiamata Saturnalia si propiziavano periodi prosperi in cui non fosse necessario lavorare la terra. Perciò durante la ricorrenza uno schiavo veniva vestito da re per un giorno (situazione simile a quella narrata nel film natalizio per eccellenza:Una Poltrona per Due – n.d.r.), e gli venivano dati frutti e cibo.”

Fritz Springmeier,  Bloodlines of Illuminati.

 

Per completezza d’informazione bisogna  dire che la Chiesa romana cattolica – così come quella ebraica e mussulmana – sembra conservi nella propria tradizione non solo frammenti del culto di Saturno, ma anche di quello del Sole, della Luna e di altre divinità precristiane.

th

Il Dio Cubo
Alcune fonti asseriscono che nelle antiche civiltà semitiche e mussulmane Saturno corrispondesse alla divinità El e fosse raffigurato sotto forma di un grande cubo nero. Nelle tradizioni misteriche di ogni epoca il cubo è il simbolo della materia, opposto alla sfera, che rappresenta lo spirito.
E’ possibile rinvenire rappresentazioni del cubo nero un po’ ovunque nel mondo. Nella iconografia ebraica e mussulmana vi è un enorme cubo nero denominatoKabba alla Mecca. Il termine Kabbalahriferito allo esoterismo e misticismo ebraico e massonico deriverebbe dalla espressione KabbaAllah o ‘Dio Cubo.’
 Anche la ‘meditation room’ allestita all’interno della Sede delle Nazioni Unite (ONU) è stata dotata di una scultura cubica. Non stupisce inoltre che davanti la sede dello Apple Store di New York campeggi una enorme statua del cubo nero.
Cubo, Esagono, 666, Occhio Onniveggente.

Secondo le fonti esaminate gli esagoni raffigurerebbero Saturno, Seth, in quanto decostruzioni bidimensionali del cubo.
Sottraendo la tridimensionalità alla rappresentazione di un cubo si ottiene un esagono, mentre applicando la terza dimensione ad un esagono viene fuori un cubo: 6 lati monodimensionali ‘proiettati’ nella terza dimensione.
In base a queste e altre speculazioni cabalistiche più o meno convincenti (6° giorno della settimana, 6° pianeta del sistema solare, figura a 6 lati) qualcuno ha ipotizzato che il 666, leggendario numero ‘della bestia’, che nella Apocalisse di Giovanni (13,16-18) corrisponde al nome della bestia devastatrice, e nel Vecchio Testamento alla somma dei proventi in oro percepiti in tasse dal re Salomone (Re 10,13:16 – Cronache 9,13:14) rappresenti in effetti il simbolo numerico del dio della materia e del tempo, cioè Saturno.
Circa 30 anni fa – negli anni ’80 – la connessione tra il pianeta Saturno e la figura dell’esagono fu avallata da una scoperta astronomica sconcertante: due sonde del Programma Voyager fotografarono una struttura esagonale presente nei pressi del polo nord del pianeta Saturno, rilevata in seguito anche dalla sonda Cassini. Non si conoscono ancora le cause della presenza di tale forma geometrica regolare, ma sembra che non esistano collegamenti con la radio-emissione e la attività delle aurore polari.”
polo-nord-saturno-esagono
E’ possibile che già 5000 anni fa l’umanità – o una parte di essa – fosse a conoscenza di tale inconfondibile tratto morfologico del pianeta Saturno, al punto di rappresentarlo sotto forma di esagono, e di elaborarlo fino a ricavarne il simbolo del dio cubo? Qui le possibilità sono 4: o c’è sotto una mistificazione, o questa coincidenza è ascrivibile ad una incredibile casualità, o l’umanità avrebbe appreso la nozione da una intelligenza non terrestre, oppure in un remoto passato sulla Terra esisterono i mezzi tecnologici per ‘catturare’ immagini di Saturno, proprio come oggi pare stia facendo la NASA.
Se una delle due ultime possibilità fosse fondata, proviamo a immaginare quale altra immagine del pianeta Saturno sarebbe potuta rimanere impressa nello immaginario mistico ed esoterico sotto forma di simbolo. Potrebbe trattarsi di una immagine come quella che segue?
saturno
O di una immagine più distante, come la seguente:
saturno
Ma … un momento. Questa immagine non vi ricorda un simbolo di cui negli ultimi anni si è scritto e letto a dismisura? Il simbolo degli Illuminati (spesso presente anche nel simbolismo gesuita): l’occhio che tutto vede dal vertice della celebre piramide tronca egizio-massonica? Si tende a farlo coincidere con l’antico simbolo egizio di una divinità positiva: l’occhio di Horus, oppure occhio di Ra (v. correlati). Tuttavia l’occhio raffigurato in cima alla piramide massonica – e sulla famigerata banconota da un dollaro – non assomiglia molto alle tradizionali raffigurazioni egizie dell’occhio di Horus. Quest’ultimo non ha la palpebra ed è contornato da una serie di effigi molto tipiche. Non c’è dubbio che abbiamo a che fare con un occhio, ma siamo proprio sicuri che appartenga ad Horus, divinità solare positiva?
E non vi ricorda anche un’altra icona della cultura pop contemporanea?
Saturno è Satana?

“Molti autori affermano che il nome Satana derivi dal nome Saturno. Saturno è inoltre associato al colore nero, proprio come Satana, ed è il più lontano dei pianeti dal sole, quest’ultimo associato col principio del Bene. (Da notarsi che Plutone non fu mai considerato un pianeta). Di conseguenza Saturno è il corpo celeste meno esposto alla luce divina del Sole e quindi associato allafreddezza del principio del Male. Infine, il grande dio Pan, divinità dalle corna, rappresentava Saturno nell’antico paganesimo. La creatura mezzo uomo e mezzo capro è considerato l’antenato delle nostre raffigurazioni di Satana.”

“In ebraico il nome Satan o Shaitan significa ‘avversario.’ Nessun riferimento a una entità incarnante il male assoluto. La dicotomia bene – male non ebbe origine con il Cristianesimo ma risale a molto tempo prima: allo Zoroastrismo. Satana è un adattamento di Ahriman, fratello gemello del Dio supremo persiano, equivale al dio egizio Seth, gemello di Horus e suo nemico principale, noto anche come Sata, da cui deriva Satan. Horus lotta con Seth allo stesso modo in cui Gesù lo fa con Satana. Questo mito rappresenta il trionfo della luce sulle tenebre, o il ritorno del sole per scacciare il terrore della notte. Horus / Seth era il dio dei due orizzonti; quindi, Horus era il sole sorgente, e Seth il sole morente.”

Madame Blavatsky nel Secondo volume della Isde Svelata asserisce che Horus / El, la divinità solare degli antichi siriani, degli egizi e dei semiti, insieme a Saturno / Seth sarebbero in realtà due differenti aspetti della medesima divinità solare.  Anche in questa ottica Saturno è considerato come ‘il lato oscuro del Sole’, il lato negativo del dio che eclissandosi ogni notte consente l’arrivo delle ‘tenebre’, dei ‘pericoli’ e della ‘paura.’ Quindi secondo la Blavatsky il dio El coincide con Horus, la somma divinità solare.
 Tuttavia alcuni ricercatori come Jordan Maxwell e Michael Tsarion non la pensano allo stesso modo, e sono convinti che il nome El non corrisponda ad Horus (o Ra), bensì a Seth.

“L’antico nome di Saturno era, come detto, EL. E’ la ragione per cui i prescelti da EL sono chiamatiELite.”

Michael Tsarion, Astroteologia e Mitologia Siderale

Se le asserzioni di Tsarion fossero fondate, se cioè El fosse il nome semitico del dio Seth o della ‘metà oscura’ del dio Horus, se ne dedurrebbe che il culto di cui narrano l’Antico Testamento e i VangELi, il racconto popolato dagli ELhoim, i messaggeri di dio, da ArcangELi all’interno dei cui nomi si riscontra la presenza della divinità: GabriELe, MichELe, RaffaELe, ecc… sia votato a una divinità assai diversa da quella descritta nei testi di catechismo.
Di primo acchito risulterebbe assai più plausibile e rassicurante la versione della Blavatsky secondo cui il termine El sia semplicemente il secondo nome di Horus o perfino un nome alternativo, comune, per indicare una generica figura divina, e non abbia a che fare con Seth, né tanto meno con le forze ed i principi ad esso associati. I dubbi tuttavia persistono se si riflette sul nome Israel, secondo molte fonti derivante dalla fusione dei nomi delle somme divinità ISide (la Luna), RA (il Sole) ed EL (Saturno). Dando per giusta tale ipotesi, il fatto che si siano usati contemporaneamente sia il nome Ra che il nome El proverebbe che le due entità sono considerate a tutti gli effetti come forze distinte, non importa se espressioni della medesima divinità. Il che non fa che alimentare i sospetti sollevati da Tsarion e Maxwell, cioè che il nome El non si riferisca alla divinità solare. Ulteriore spunto di riflessione il fatto che la principale ricorrenza cattolica, il Natale, coinciderebbe cronologicamente proprio con gli antichi Saturnalia.
Il nome Israel – ad ogni modo – contenendo anche i nomi di Iside e di Ra può essere interpretato come una sorta di ‘sintesi’ che celebra l’intero supremo pantheon egizio comprendente sia le divinità positive che quelle negative. Qualcosa di simile al concetto espresso dal Tao, dalla scacchiera massonica (v. correlati) e dalla stella a sei punte.
esagramma-stella-david
Esagramma.
Dovrebbe essere questo il senso dello esagramma, o Stella di David, o Sigillo di Salomone che alcuni truth teller abbinano al pentagramma rovesciato e all’esagono saturniano. In effetti esso non sembra avere collegamenti con Saturno e il satanismo, ad eccezione del fatto che racchiude un esagono, particolarità variamente interpretabile. E’ ormai associato allo stato di Israele, tuttavia si riscontra nella architettura e iconografia di tutte le grandi religioni: ebraica, cattolica, induista, buddhista, islamica.

“E’ da datarsi anteriormente all’utilizzo degli ebrei. (…) E’ un antico segno trovato inciso su templi indiani risalenti a migliaia di anni fa. Era il simbolo del Nara-Narayana, o il perfetto stato meditativo dello equilibrio tra l’Uomo e Dio che se mantenuto avrebbe portato nel Moksha, o Nirvana (liberazione dai limiti del mondo terreno e dalle relative trappole materialistiche).” 

“Esprime l’unione di cielo e terra, del mondo spirituale con il mondo materiale. E’ formato da due triangoli equilateri incrociati ed a volte inscritti in un cerchio. Il triangolo con il vertice verso il basso rappresenta i due elementi pesanti, acqua e terra, il cui principio corporeo li fa tendere verso il basso, mentre il triangolo con il vertice in alto rappresenta i due elementi leggeri e spirituali, aria e fuoco.”

Sicché l’esagramma tutto può essere, fuorché un simbolo ‘polare.’ Altro discorso riguarda invece l’abuso di un simbolo di portata universale da parte di gruppi o lobby che perseguono interessi particolari; la sua strumentalizzazione e monopolizzazione.
Da EL a ” Yahweh / AzazEL ”  fino a Satana
L’ attuale Satana cristiano ,che subì un’ operazione di scissione delle sue polarità ( positivo/negativo ) per creare ad hoc una divinità che rappresentasse il male assoluto . El , che si riferisce anch’ esso a Saturno ,  dopo questa divisione di polarità divenne Yahweh (polarità positiva ) e simbolo della luce e della creazione , e la sua controparte AzazEL ( polarità negativa ) intesa come simbolo di morte e forza distruttiva .
E’ interessante notare che Azazel in origine era chiamato ” Sayan ” , molto simile quindi al termine Satan o Satana usato in seguito ; ‘ăzaz’ēl) si crede significhi “Dio è diventato forte”, dall’ebraico ‘ăzaz, terza persona singolare del perfetto di ‘āzaz, “essere forte”, e ’ēl, “Dio”. Un’altra teoria usa ‘āzaz nella sua forma più metaforica di “sfrontato” o “impudente” nel significato di “impudente verso Dio”. Ed è proprio da questo significato che cominciò la costruzione del personaggio malefico per eccellenza .
Il sigillo di Azazel , nella demonologia , è composto da 6 punti principali , e l’asse centrale lo divide in due parti uguali .
Dalla sua figura rappresentata in forma caprina , nacquero le uccisioni dei ” capri espiatori” per purificarsi dai peccati e l’ uccisione del capro simboleggiava l’ uccisione di Azazel , il male , e il trionfo della luce di Yaweh . Tuttavia inizialmente, questo Dio era ancora considerato da molti El , e quindi veniva ancora adorato . Ma vista la diffusione della pratica dell’espiazione , essa veniva fatta in onore di Azazel , e questo perdurò finché le due divinità nella concezione popolare si divisero per sempre . Azazel ( Sayan ) divenne SATan , Satana , e lui e Yah assunsero il ruolo di nemici , gli eterni antagonisti , la luce contro le tenebre , in una battaglia infinita . Nei rituali di Goetia e nella demonologia la figura di Azazel non è mai andata nel dimenticatoio , ed è considerato uno dei principi dell’ inferno , molto vicino a Lucifero/SATana , .
2001-odissea-nello-spazio-monolite-nero

Saturno nella cultura popolare.

Stanley Kubrick per raffigurare la ‘singolarità’ che nella preistoria suscitò l’evoluzione degli ominidi, nel cult movie 2001 Odissea nello Spazio si servì della ‘caduta’ dal cielo di un monolite nero. Il pianeta di destinazione della nave spaziale protagonista del film era originariamente Saturno, secondo il romanzo di A. C. Clarke. La produzione tuttavia decise di sostituire Saturno con Giove (v. correlati).

Le titaniche creature immortali descritte nelle opere di Lovecraft contrapposte ai Grandi Antichi (Big Ancients) erano gli ELder Gods(v. correlati). La parola elder in lingua inglese significa antico, atavico.

SAuron, entità che si manifesta come un eterico occhio onniveggente, e che con i suoi sottoposti si oppone alla distruzione dell’anello del potere, nella storia Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, è l’ennesima rappresentazione di Saturno, e la vicenda è una allegoria sugli effetti inaridenti e autodistruttivi del potere, governato dal nero signore della materia. Durante l’avventura la nemesi di Sauron – il mago ‘buono’ Gandalf il Grigio – muore e risorge sotto forma di Gandalf il Bianco, avatar della divinità solare positiva che come da copione torna per rinnovare la vittoria della luce sulle tenebre.
Secondo alcune fonti, tra cui Jordan Maxwell, coloro che raggiungono il più elevato livello di indottrinamento attraverso il conferimento del diploma di laurea, indossando il pileo (berretto del laureato) e vestendo di nero, starebbero in realtà omaggiando Saturno, il dio Cubo.
Saturno nella musica pop.
Negli anni ’70 Alan Parsons, compositore e rocker londinese, collaborò con i Pink Floyd nella scrittura dei due album Atom Heart Mother e The Dark Side of the Moon. La produzione di Parsons è intrisa di simbolismo occulto ed esoterico. Nelle sue canzoni si ispira alle opere di E. A. Poe, all’antico Egitto e – nel 1982 – compone un pezzo dal titolo Eye in the Sky.
Ecco il testo del ritornello:
I am the eye in the sky
Looking at you
I can read your mind
I am the maker of rules
Dealing with fools
I can cheat you blind
And I don’t need to see any more
To know that
I can read your mind, I can read your mind.
Io sono l’occhio nel cielo
Che ti guarda
Posso leggere nella tua mente
Sono il creatore delle regole
E tratto con gli stolti
Posso renderti cieco
E non ho bisogno di vedere altro
Per sapere che
Posso leggere nella tua mente
Ancora una volta: un simile tono è attribuibile ad una divinità solare positiva?
Si era accennato anche ai Pink Floyd (tra i miei gruppi preferiti) in quanto si intuiscono dei riferimenti a Saturno nel testo del pezzo Learning to Fly. E’ possibile che i ‘cerchi nel cielo’ dai quali il ‘narratore’ non può distogliere gli occhi (primo ritornello) e la mente (secondo ritornello) siano gli anelli di Saturno?
Tra le canzoni pop apertamente dedicate a Saturno troviamo Saturn di John Coltrane, Saturn di Stevie Wonder, Saturn Research di Sun Ra e South Saturn Delta di Jimi Hendrix.
Concludendo.
In una realtà fatta di carne, sangue e istinti auto-conservativi non è difficile lasciarsi irretire dalle forze dominanti della materia e del tempo. E’ una cosa umana e terrena. Specie negli ultimi anni, in cui purtroppo l’unico tangibile ‘balzo evolutivo’ è stato quello fatto dalle forze saturniane grazie allo sviluppo scientifico e tecnologico.
Credo però che allo stesso tempo esistano altre forze uguali e contrarie, inavvertibili dai nostri cinque sensi in quanto di polarità opposta rispetto al tempo e alla materia, ma intuibili da chi – nonostante tutto – sia riuscito a sviluppare un buon rapporto con la propria spiritualità. Quaggiù non avremo mai la prova materiale della loro esistenza; sarebbe un controsenso. A proposito, vi ricorda niente la parola inglese hell (inferno) contraddistinta dalla afonia della ‘H’ e della seconda ‘L’?
Fonti : ilsapere.org
           wikipedia
           altre fonti

 

1 commento

I commenti sono chiusi.