Wakinyan Tanka – Il Grande Uccello del Tuono

Wakinyan Tanka, il grande uccello del tuono ,

vive nella sua tenda sulla cima di un’alta montagna nelle sacre Paha Sapa, le Colline Nere. Il Wakinyan odia tutto ciò che è sporco. Ama ciò che è pulito e puro. La sua voce è il grande rombo del tuono, ed i più piccoli tuoni rotolanti che seguono i suoi rimbombanti clamori sono le grida dei suoi bambini, i piccoli uccelli del tuono.

Quattro sentieri conducono alla montagna sulla quale dimora Wakinyan. Una Farfalla ne sorveglia l’entrata sul lato est. Un Orso sorveglia l’ovest, un Cervo il nord ed un Castoro il sud.

Ci sono quattro grandi e vecchi Uccelli del Tuono.

Il Grande Wakinyan dell’ovest è il primo ed il principale tra di loro. Egli è vestito di nuvole. Il suo corpo non ha forma, ma ha ali gigantesche e con quattro articolazioni. Non ha zampe, ma enormi artigli. Non ha testa, ma un enorme becco affilato con file di grossi denti aguzzi. Il suo colore è nero.

Il secondo Wakinyan del nord è rosso.

Il terzo Uccello del Tuono dell’est è giallo.

Il quarto Uccello del Tuono del sud è bianco, benché vi siano alcuni che dicono che il suo colore è blu. Questi non ha occhi od orecchie, tuttavia vede ed ode.

Di tanto in tanto un uomo santo vede Wakinyan di sfuggita nei sogni, ma sempre una parte soltanto di esso. Nessuno vede mai tutto l’Uccello del Tuono, nemmeno in una visione, sicché il modo in cui noi ci raffiguriamo l’Uccello del Tuono deriva da frammenti di molti sogni e visioni riuniti insieme.

La tenda del Grande Wakinyan è rizzata accanto al più alto di tutti gli alberi di cedro. Ecco perché noi ne usiamo il fogliame per il “cedrare”, l'”affumicare”, nelle cerimonie che richiedono il fragrante profumo dell’incenso per purificare le nostre case e noi stessi. All’interno della tenda di Wakinyan c’è un nido fatto di ossa secche. In esso giace il gigantesco uovo dal quale nascono i piccoli uccelli del tuono.

Non puoi vedere i Wakinyan perché sono avvolti in vesti di nuvole scure, ma puoi sentirne la presenza. Durante la ricerca d’una visione, essi possono venire a cercare di terrorizzare, per vedere se si ha abbastanza coraggio per portare a termine il “chiedere un sogno piangendo”, quattro giorni e notti di digiuno ed ascolto e stare sveglio sulla cima di una collina solitaria. Essi mettono alla prova in questo modo, ma i Wakinyan sono spiriti buoni. Amano aiutare la gente, anche se talvolta sgomentano.

Ogni cosa in natura muove in un certo modo che i bianchi chiamano senso orario. Soltanto gli esseri tuono muovono in maniera contraria, in senso antiorario. Questo è il loro modo; essi fanno ogni cosa in modo diverso. Ed ecco perché, se si sogna un Wakinyan, si diventa un heyoka: un diverso, uno che si contraddice, uno che va avanti e indietro. Questo dà potere, ma non si desidera rimanere heyoka per molto, così noi abbiamo una cerimonia attraverso la quale si può assumere di nuovo la precedente personalità. Il simbolo del Wakinyan è la saetta a zig-zag, forcuta alle estremità.

Gli esseri tuono sono custodi della verità. Quando si tiene in mano la sacra pipa e si giura su di essa, non si può dire che la verità. Se si mente, il Wakinyan ucciderà con le sue saette lampeggianti. Così gli uccelli del tuono significano pioggia, fuoco e verità ed essi amano aiutare la gente. In contrasto, Unktehi, il grande mostro dell’acqua, non ama gli esseri umani da quando sono stati messi su questa terra. Unktehi fu creata come un gigantesco serpente squamoso con zampe. Ha un enorme corno che le esce fuori dalla cima della testa. I piccoli mostri dell’acqua, che vivono nei ruscelli più piccoli e nei laghi, parimenti non erano abituati agli esseri umani. “Che cosa sono queste piccole creature simili a pidocchi che brulicano dappertutto? Che cosa sono questi individui grumo-sanguinolenti che strisciano fuori dalla rossa pietra con la quale si fanno le pipe? Non li vogliamo intorno!”. Il Grande Unktehi potrebbe posare il suo corpo e gonfiarlo in modo tale da far straripare i grandi fiumi, ed i suoi figli, i piccoli mostri dell’acqua, potrebbero fare lo stesso con i loro ruscelli e laghi. Così causarono un grande diluvio che si diffuse su tutta la regione, uccidendo la maggior parte della gente. Solo pochi fuggirono sulle cime delle più alte montagne, e persino là le onde minacciarono di spazzarli via.

Allora il grande uccello del tuono parlò: “Che cosa si deve fare? Io amo questi esseri umani. Essi ci rispettano; ci pregano. Se ci sognano, ottengono un po’ del nostro potere e ciò li rende nostri parenti, in un certo modo. Anche se sono piccoli, indifesi e compassionevoli, Antenato li mise su questa terra per qualche scopo. Noi dobbiamo salvarli da Unktehi!”.

Allora iniziò la grande battaglia tra gli uccelli del tuono ed i malvagi mostri dell’acqua. Durò molti anni, durante i quali la terra tremò, sgorgarono all’improvviso possenti torrenti, mentre la notte era come il giorno a causa dei lampi dei fulmini.

I Wakinyan non hanno corpo né membra né mani o piedi, ma hanno enormi artigli. Non hanno bocche, ma grossi denti aguzzi. Non hanno occhi, ma saette lampeggianti lanciate in qualche modo fuori dagli occhi che non ci sono. E difficile spiegare queste cose ad un wasichu. I Wakinyan usano gli artigli, i denti, i lampi per combattere i mostri dell’acqua. I Wakinyan Tanka vennero alle prese con il Grande Unktehi ed i piccoli figli del tuono si opposero ai mostri dell’acqua più piccoli. La battaglia non fu soltanto lunga ma disperata, in quanto gli Unktehi sulla punta delle loro potenti code avevano aculei che, mentre sferzavano, potevano scavare ferite spaventose.

Alla fine i Wakinyan Tanka gridarono ai piccoli uccelli del tuono: “Figli miei, gli Unktehi stanno vincendo. Questo combattimento corpo a corpo li favorisce!”. Tutti gli esseri tuono si ritirarono sulla cima della loro montagna sacra ed insieme tennero un consiglio. Il Grande Wakiniyan disse: “La nostra patria è l’aria. Il nostro potere viene dal cielo. E stato un errore combattere gli Unktehi sul loro terreno, sulla terra e nell’acqua dove sono onnipotenti. Venite, figli miei, seguitemi!”. Allora tutti gli uccelli del tuono volarono su nel cielo. “Quando vi do il segnale useremo contemporaneamente le nostre saette lampeggianti e tuonanti!”. Così gli esseri del tuono lanciarono tutte le loro saette allo stesso istante. Le foreste presero fuoco e le fiamme distrussero ogni cosa eccetto la cima della roccia sulla quale gli esseri umani si erano rifugiati. Le acque bollirono e quindi si asciugarono. La terra divenne incandescente, e gli Unktehi, grandi e piccoli, bruciarono interamente e morirono, lasciando soltanto le loro ossa secche nel Mako Sicha, le Badlands, dove le loro ossa si mutarono in roccia. Sino ad allora gli Unktehi avevano rappresentato il potere dell’acqua, ed ora questo potere era stato preso dagli Uccelli del Tuono. Ed i pochi esseri umani che sopravvissero scesero giù dalla loro alta roccia, lodando i Wakinyan per averli salvati. Questi pochi popolarono di nuovo la terra, e tutto fu bene.

La battaglia e la vittoria dei Wankinyan avvenne nella prima delle quattro grandi epoche, l’epoca di Tunka, la Roccia.

Fonte : kitala.altervista.org