Glossario Botanico – A

ABASSIALE

Dicesi del lato (o della superficie) di un organo posizionato inferiormente, esternamente o in opposizione rispetto all’asse portante. Relativamente alla pagina della foglia è quella inferiore, che nella gemma guardava verso l’esterno, opposta e posizionata più lontana dall’asse sul quale si stava sviluppando. Al contrario adassiale è la pagina superiore.

ABBACCHIATURA

Operazione effettuata per provocare la caduta di alcuni frutti, quali ad esempio le olive o le noci, che si effettua battendo le piante con lunghi bastoni.

ABERRANTE

Che differisce dalla sua struttura abituale. Dicesi di pianta che ha uno o più caratteri anomali e differenti dalla struttura tipo del taxon.

ABIOTICO

Ovvero privo di vita. Aggettivo che indica l’assenza di organismi viventi. Viene detto di quei fenomeni, elementi, fattori o ambienti presenti entro un ecosistema non legati alla vita, che influenzano gli organismi viventi e che da questi sono influenzati.

ABORTITO

Dicesi di organo che non è riuscito a terminare il proprio sviluppo.

ABORTO

Soppressione dei parametri di sviluppo di un organo per cui si potrà verificare:
– che fiori ermafroditi diventeranno maschili o femminili per aborto rispettivamente dell’ovario o degli stami;
– che un frutto proveniente da ovario con più di un ovulo, diventi monospermico, perché solo un ovulo darà origine al seme, per aborto degli altri ovuli.

ABSCISSIONE

Separazione, distacco e caduta delle foglie, fiori, frutti o di altre strutture o organi mediante la formazione e rottura di uno strato di cellule dipendente da enzimi che degradano la parete cellulare.
Nella fase di induzione alla caduta delle foglie è la maggior concentrazione di etilene alla base del picciolo, promossa dall’acido abscissico, non contrastata dalla minor presenza di auxina (inibitrice della caduta), che provoca l’abscissione fogliare.

ACANTOCARPO

Dicesi di un frutto irto di spine o anche della pianta che lo produce.

ACARPICO (o acarpo)

Dicesi di pianta che non produce o manca del frutto.

ACAULE

Dicesi di una pianta con fusto molto ridotto da sembrare mancante.

ACCESTIMENTO

Fenomeno o fase di sviluppo in cui dalle gemme basali delle piante erbacee sviluppano germogli e fusti secondari.

ACCESTIRE

Arricchire di rami la base del fusto.

ACCLIMATAMENTO

È il processo con il quale, gli organismi viventi, attraverso modificazioni morfologiche e funzionali, si ambientano e si riproducono in un clima diverso da quello di origine.

ACCOMBENTE

Dal latino accumbens col significato di giacente, sdraiato, ripiegato, pendente.
I cotiledoni si dicono accombenti quando la radichetta embrionale si ripiega sui margini degli stessi, sviluppandosi lungo la loro linea di separazione (commissurale). Si dicono invece incombenti quando la radichetta si ripiega sulla faccia dei cotiledoni.

ACCRESCENTE

Dicesi di organo vegetale (calice, bratte fiorali, ecc.) che continua a crescere dopo l’antesi.

ACEO

Suffisso che indica appartenenza o somiglianza relative all’aspetto, alle proprietà o alla famiglia di ciò che il nome che precede rappresenta (es. asteracea, erbacea, violaceo… ecc.).

ACEROSO

Organo di consistenza dura, sottile ed appuntito come la foglia di alcuni Ginepri. Sinonimo di aghiforme.

ACHENARIO

Achenarium Spjut (sp. nov.) – Sin. Carcerulus, Cremocarpium

Frutto schizocarpico formato da monocarpi indeiscenti tipo achenio, concresciuti nell’ovario, che si separano durante la maturazione in frutticini con pericarpo sottile contiguo ai semi.

ACHENETO

Achenetum Radford

Frutto multiplo (=aggregato), formato da frutticini (apocarpi tipo achenio) secchi, indeiscenti, uniseminati, con pericarpo di ciascun apocarpo aderenti a uno o più semi, derivati da carpelli liberi e indipendenti. È un aggregato di acheni come i frutti di Clematis e RanunculusAlisma-plantago aquatica

ACHENIO

Achene L.C.Richard

Frutto secco, indeiscente, derivante da un ovario supero monocarpellare, con parete coriacea, aderente all’unico seme, ma non saldata.

ACHENOCO

Achenoconum Spjut (mod. nov.)

Frutto composto indeiscente, derivato da più di un fiore, con una struttura a cono, formata da frutticini avvolti da brattee spiralate o embriciate talvolta caduche (Alnus glutinosa, Humulus lupulus).

ACHENOSO

Achenosum Spjut (mod. nov.)

Frutto composto indeiscente formato da più di due frutticini secchi e indeiscenti, con pericarpi contigui ai semi (acheni) e che possono includere il perianzio accrescente.

ACICLICO

Dicesi di organo non disposto ciclicamente lungo un asse. Fiore aciclico è quello con tutti i pezzi fiorali del perianzio (calice, corolla, androceo, gineceo) disposti lungo una spirale (Helleborus). Contrapposto al fiore ciclico, con i pezzi fiorali disposti in cerchio su verticilli sovrapposti.

ACICULARE

Dicesi di organi di forma sottile, aghiforme, rigida e appuntita.

ACICULATO

Provvisto di acicule, cioè di aculei sottili e delicati.
Dicesi anche di un organo che presenta sulla superficie solchi e striature sottili come quelle fatte da una punta di ago.

ACIDOFILO

Organismo che predilige terreni acidi o subacidi (tra le piante: ericacee, rododendri, camellie, gardenie, ortensie ecc.), in genere con pH uguale o inferiore a 5.

ACINACIFORME

A forma di spada, scimitarra.

ACLADIO

Nel genere Hieracium viene così chiamato il tratto finale non ramificato del fusto principale compreso tra la base dell’ultima ramificazione e il capolino terminale, che può essere dotato di una o più brattee.

ACLAMIDATO

Letteralmente senza mantello. Riferito al fiore privo del perianzio. Sinonimo di nudo. Opposto a clamidato.

ACROCARPI

Dicesi di piante che sviluppano i propri frutti soltanto all’apice dei rami. Il termine viene usato per quei muschi che sviluppano lo sporofito all’apice del fusto del gametofito.

ACRODROMA

Termine che secondo Hickey, L. J. 1973, definisce la nervatura delle foglie, quando due o più nervature primarie o secondarie ben sviluppate formano archi non ricurvi alla base, che convergono verso l’apice. Con posizione basale, quando le nervature si originano dalla base, soprabasale, quando si divergono sopra e ad una certa distanza dalla base.
Secondo il loro sviluppo si dicono perfette quando si sviluppano almeno per 2/3 della lunghezza della lamina o raggiungono la distanza di almeno 2/3 dall’apice della lamina, imperfette quando si sviluppano meno.

ACROFILO

Che preferisce le aree elevate.

ACROFUGA (o Basipeta)

Pianta con fioritura ed accrescimento dall’alto verso il basso (i fiori terminali sono più vecchi). È tipica delle infiorescenze cimose. È opposta ad acropeta basifuga.

ACROGAMIA

Fecondazione nella quale il tubetto pollinico penetra la parte apicale dell’ovulo.

ACROPETA (o Basifuga)

Direzione di accrescimento dal basso verso l’alto, come lo sviluppo e l’antesi dei fiori in una infiorescenza indefinita o racemosa, dove i fiori basali sono i più vecchi. È l’opposto di acrofuga e di basipeta.

ACROSARCO

Acrosarcum Desvaux – Sin. Nuculanium

Frutto semplice, indeiscente, con pericarpo indifferenziato (manca l’endocarpo legnoso), circondato da un esocarpo carnoso e accrescente derivato dal perianzio o dal ricettacolo. È una sorta di bacca da ovario infero.

ACROSCOPICO

Dicesi del lato di un organo rivolto verso l’apice dell’asse da cui è nato. Si contrappone a basiscopico (rivolto verso la base).

ACROTONICO

Dicesi dello sviluppo dei rami più alti di un fusto, quando è particolarmente pronunciato rispetto a quello dei rami più bassi. Si contrappone a basitonico, dove le gemme alla base del fusto sviluppano ramificazioni più facilmente di quelle poste superiormente. L’albero ha crescita acrotonica, l’arbusto basitonica.

ACTINODROMA

Termine che secondo Hickey, L. J. 1973, definisce la nervatura della foglie con 3 o più nervature primarie divergenti radialmente da un singolo punto (Malvaceae, Tiliaceae).
Secondo il loro sviluppo la nervatura può essere perfetta quando la ramificazione delle nervature laterali ricopre almeno 2/3 dell’area della lamina e imperfetta in caso contrario.

La nervatura perfetta è marginale se i nervi raggiungono il margine, reticolata se i nervi non raggiungono il margine fogliare, basale, se il punto di radiazione delle nervature primarie è alla base del lembo fogliare, soprabasale, se si trova al di sopra.

La nervatura imperfetta è marginale, se i nervi raggiungono il margine fogliare, reticolata se i nervi non lo raggiungono.

ACULEATO

Provvisto di aculei.

ACULEO

Organo appuntito e spinescente, che deriva dall’epidermide senza aderire al legno, e che quindi è privo di tessuti conduttori (che invece hanno le spine).

ACUMINATO

Organo (foglia, petalo o sepalo ecc…) che termina restringendosi gradualmente in una punta aguzza, sottile e allungata che forma un angolo inferiore a 45°. La punta è più lunga di quella acuta.

ACUPRICO

Prodotto anticrittogamico non contenente rame.

ACUTO

Assottigliato e quasi appuntito all’apice, che forma un angolo inferiore a 90° ma superiore a 45°.

ADASSIALE

Dicesi del lato (o della superficie) di un organo rivolto e posizionato prossimalmente (superiormente o internamente) rispetto all’asse portante. Nella foglia è la pagina superiore, che nella gemma era rivolta verso il suo asse. È il contrario di abassiale.

ADELFIA

Fenomeno che si verifica nei filamenti degli stami, quando concrescendo formano uno, due, tre o più fasci. Si diranno allora monadelfi (Malva), diadelfi (Pisus), triadelfi (Brionia, Cucurbita), poliadelfi (Citrus). (Vedi i singoli lemmi)

ADENO-

Primo elemento di parola composta che ha il significato di ghiandola.

ADERENTI

Dicesi di due parti od organi differenti in stretto contatto tra loro, ma non fusi.

ADNATI (Adesi)

Dicesi dei tessuti di un organo che si fondono e aderiscono integralmente o concrescono con quelli di un altro organo di tipo differente, come gli stami adnati a alla corolla, o ai filamenti, o allo stilo.

ADUGGIAMENTO

Stato di sofferenza delle piante giovani quando si trovano per molto tempo all’ombra di altre piante più adulte o più sviluppate o comunque in carenza di luce e che si traduce in allungamento sproporzionato degli internodi per le Graminacee, o del fusto per le piante arboree che cercano in questo modo una maggiore illuminazione. Le piante eliofile sono particolarmente sensibili all’aduggiamento.

ADULTO

Dicesi di un organismo che ha raggiunto il suo definitivo sviluppo.

ADUNCO

Curvo a forma di gancio o di unghia di uccello rapace.

ADUSTUS

Colore bruno tendente al nero, corrispondente al termine bruciato, abbronzato, tostato, abbrustolito, adottato per dare il nome ad alcune specie botaniche e micologiche.

AERENCHIMA

Tessuto parenchimatico caratteristicamente spugnoso, per spazi intercellulari e canali aeriferi atti al trasporto di ossigeno. Tipico di piante acquatiche e palustri.

AEREUS – AENEUS

Colore marrone tendente al rosso che ricorda quello del rame e del bronzo.

AEROBI (o Aerobici)

Organismi che per svolgere le loro funzioni vitali necessitano di ossigeno.

AEROBIOSI

Condizione che consente la vita di alcuni cellule, tessuti o organismi (aerobi), soltanto in presenza di ossigeno. Si contrappone ad anaerobiosi.

AEROFITA

Pianta che cresce sulle parti aeree di un’altra pianta (sin. epifita).

AEROMORFOSI

Modificazioni di forma e struttura che alcune piante acquatiche possono subire, nei loro organi emersi. Ad esempio, foglie aeree con stomi e intere e foglie sommerse astomatiche e laciniate.

AEROTROPISMO

Movimento lento di alcuni organi vegetali (esempio, radici), dipendente dalla differente concentrazione di ossigeno.

AERUGINEUS – AERUGINOSUS

Colore verde azzurro, verderame, rugginoso, che ha nominato alcune specie botaniche e micologiche.

AFFASTELLATE (o vedi Fascicolate)

Dicesi di radici secondarie che si sviluppano più o meno numerose ed equivalenti, uguagliando e talvolta superando la radice principale.

AFFINITÀ

Grado di parentela tra specie di piante.

AFILLIA

È la perdita precoce delle foglie caratteristica di quelle piante che riescono a effettuare la funzione clorofilliana attraverso il fusto. Processo che si verifica in molte leguminose arbustive (Ginestre).

AFILLO

Senza foglie, in genere riferito al fusto (Cactaceae, Cuscuta ecc.).

AFILLOPODE

In generale,prive di foglie basali.Piante che all’antesi hanno perduto le foglie basali.

AGAMIA

Riproduzione asessuata.

AGAMICA

Dicesi della riproduzione asessuata (che avviene per agamia), cioè senza intervento di gameti, in conseguenza della quale le nuove piante originate hanno le caratteristiche di un solo genitore cioè della sola pianta madre.

AGAMOSPECIE

In botanica, sono organismi vegetali a riproduzione asessuata o uniparentale. Si hanno agamospecie in numerose famiglie e importanti generi tra i quali Alchemilla, Amelanchier, Antennaria, Calamagrostis, Crataegus, Hieracium, Poa, Potentilla, Rubus, Sorbus e Taraxacum.

AGGLOMERATO

Aggregato di organi vegetali, molto ravvicinati da sembrare un’unica struttura, che tuttavia non si fondono tra loro.

AGGLUTINATO

Aggregato di strutture che si mantengono unite, senza fondersi, grazie a sostanze adesive.
Ad esempio, pollinio, o pollinodio, un insieme agglutinato di granuli di polline proprio delle Orchidaceae e Asclepiadaceae.

AGGRAPPANTE

Organo (radice aerea, cirro, viticcio) preposto a sostenere un fusto che si sviluppa appoggiandosi a un sostegno (esempio, edera, vitalba, vite, ecc.).

AGGREGATO

Riunito in un gruppo compatto. In botanica il termine abbreviato Aggr. indica un insieme di specie molto simili e difficili da separare, per cui viene usato il nome della specie tipo. Vengono chiamati anche frutti aggregati i frutti multipli originati dallo sviluppo dell’ovario di un solo fiore che ha il gineceo pluricarpellare apocarpico (con diversi carpelli liberi) ciascuno dei quali darà origine a un frutto semplice.

AGHIFORME

Foglia a forma di ago, più o meno cilindrica, sottile e pungente, come quelle dei pini e degli abeti.

AGO

Stretta foglia a forma di ago, come quelle delle conifere.

ALA

Espansione membranosa di alcuni frutti, come le samare dei quali agevola la diffusione ad opera del vento. Sono ali anche i petali laterali delle Papillionaceae (Fabaceae), e le espansioni laminari di alcuni fusti, peduncoli o piccioli che rappresentano la prosecuzione di un lembo fogliare. Anche i frutti secchi di molte Apiaceae sono ornati da ali, utili per la dispersione.

ALABASTRINUS (Alabastraceus)

Colore dell’alabastro, bianco marmoreo, ma spesso più o meno sfumato di giallo, bruno e verde chiaro.

ALARE

Dicesi di un fiore posto nella biforcazione di un’infiorescenza a cima multipara o all’ascella di due rami dicotomici di un fusto.

ALATO

Provvisto di ali.

ALBEDO

Parte interna bianca, spugnosa ed asciutta dell’epicarpo dell’esperidio.

ALBERO

Pianta legnosa perenne con fusto indiviso fino ad una certa altezza dal suolo dalla quale partono i rami. Caratteristica questa che che lo differenzia dalle altre piante legnose (arbusti, frutici o suffrutici).

ALBIFLORA

Dicesi di pianta con fiori bianchi.

ALBINO

Dicesi di organo carente di pigmenti come la foglia giallognola, o con macchie più chiare, dovute difetti nella formazione della clorofilla, o anche di fiore di specie normalmente con corolla colorata che si presenta completamente bianco.

ALBUME

Tessuto parenchimatico ricco di sostanze di riserva necessarie alla nutrizione dell’embrione nel seme, durante e anche successivamente alla germinazione.

ALBURNO

Dal latino albus = bianco, è la parte legnosa più chiara ed esterna del fusto di alberi e arbusti che circonda quella interna detta cuore o durame. Attraverso l’alburno scorre la linfa ascensionale.

ALCALOIDI

Molecole vegetali con almeno un atomo di azoto, dotate di intensa attività farmacologica, terapeutica e tossica. Sono presenti soprattutto in alcune famiglie di piante, quali le Solanaceae e le Apocynaceae.

ALEURONE

Proteina che si trova nei semi e tuberi in maturazione. Viene così chiamato anche lo strato esterno dell’endosperma dei semi.

ALIMURGICO

Attinente all’alimurgia, che è la scienza proposta da Ottaviano Targioni-Tozzetti nell’anno 1767, per ricercare quanto può essere utile per soddisfare urgenze alimentari, ossia il modo di render meno gravi le carestie. Attualmente il termine alimurgico o fitoalimurgico qualifica piante commestibili che crescono spontaneamente in ambienti naturali.

ALLEANZA

Il primo gradino gerarchico, secondo la scuola fitosociologica di Braun-Blanquet, che inquadra e descrive due o più associazioni vegetali fioristicamente ed ecologicamente affini e limitrofe nello spazio. Viene indicata col suffisso –ion al genere della specie prescelta (esempio, Fagion sylvaticae).

ALLEGAGIONE

Primo momento della fruttificazione, quando terminata l’antesi il frutticino inizia a svilupparsi per la maturazione. Lo stesso termine indica sia il periodo temporale che il fenomeno.

ALLELE

Ciascuna delle varie forme che può assumere un gene. Ogni genoma eucariota comprende un allele di origine materna e uno di origine paterna per ciascun gene. L’individuo con due alleli differenti riguardanti lo stesso carattere, è detto eterozigote mentre quello con due alleli uguali è omozigote.

ALLELOPATIA

Fenomeno che con il rilascio di sostanze chmiche, ostacola lo sviluppo di specie competitive.

ALLETTAMENTO

Piegamento verso il suolo di piante erbacee con scarsa capacità di resistenza meccanica, dovuto a intense piogge e forte vento.

ALLOCORIA

È la dispersione dei semi affidata ad agenti esterni al frutto (vento, animali, acqua). Si contrappone ad autocoria.

ALLOCTONA

Specie vegetale presente in un’area che non corrisponde al suo areale normale e che è stata ivi dislocata dall’uomo,volontariamente o accidentalmente. Sinonimi: introdotta, non indigena, esotica, xenofita. Si contrappone ad autoctona.

In relazione alla loro indroduzione in un territorio le specie alloctone si distinguono: Archeofite, introdotte prima del 1500 (epoca del colonialismo europero dopo la scoperta dell’America), Neofite introdotte dopo il 1500.

In relazione alla loro capacità di colonizzare le aree di nuova introduzione si distinguono (Richardson et al., 2000; Pyšek et al., 2004): specie casuali (effimere, occasionali), che si sviluppano e riproducono spontaneamente, ma non riescono a formare popolazioni stabili e per il loro mantenimento dipendono dal continuo apporto di nuovi propaguli da parte dell’uomo; specie naturalizzate (stabilizzate), specie alloctone che formano popolamenti stabili indipendenti dall’apporto di nuovi propaguli da parte dell’uomo; specie invasive, un sottogruppo di specie naturalizzate in grado di diffondersi velocemente, a considerevoli distanze dalle fonti di propaguli originarie, e quindi con la potenzialità di diffondersi su vaste aree; specie localmente invasive, specie alloctone che sono state rilevate allo stato invasivo solo in poche stazioni.

ALLOGAMIA

Detta anche eterogamia è la fecondazione di due gameti prodotti da due individui distinti della stessa specie o di specie diversa (fecondazione incrociata).

Opposta ad autogamia che avviene per unione di due gameti provenienti dallo stesso fiore (autofecondazione) e a geitonogamia che avviene per unione di due gameti provenienti da due fiori dello stesso individuo.

ALLOMORFOSI

Differenza di accrescimento di organi omologhi di specie diverse, nello stesso stadio di sviluppo.

ALLOPATRICO

Dicesi di specie o popolazioni che vegetano in aree di distribuzione separate. Contrapposto a simpatrico.

ALLORRIZICO (o Allorizico)

Dicesi di un apparato o sistema radicale, proprio delle dicotiledoni e gimnosperme, in cui la radice principale resta vitale per tutta la durata della pianta, e può presentarsi con struttura:

a fittone, dove la radice principale cresce in continuazione (accrescimento secondario) penetrando il terreno in profondità raggiungendo anche fino a 10 volte la misura della parte epigea della pianta.

fascicolato, dove le radici di secondo ordine si accrescono raggiungendo le dimensioni della radice principale disponendosi in fascetti (faggio, melo, ricino) e spesso tutto l’apparato si sviluppa più in ampiezza che in profondità (pioppo, patata).

Si contrappone a omorrizico (omorizico).

ALLOTETRAPLOIDE

Organismo vegetale o animale caratterizzato dall’avere un corredo cromosomico doppio rispetto a quello degli organismi parentali da cui è stato prodotto, e questo in seguito a ibridazione tra due specie diverse.

ALLUVIONALE

Dicesi di vegetazione che vive su suoli soggetti a regolari inondazioni.

ALLUVIUM

Suolo ricco di minerali depositati dall’acqua (suolo alluvionale).

ALOFILIA

Caratteristica di un suolo che presenta concentrazioni saline.

ALOFILO (sin. alofita)

Dicesi di un organismo che sopporta ambienti con elevati valori di concentrazione salina,situazione che si verifica generalmente in prossimità del mare o di stagni salmastri costieri.

ALOFITA

Che sopporta alte concentrazioni saline sia nell’acqua che nel terreno.

ALONITROFILA

Specie che cresce in terreni ricchi in sali e derivati azotati nutritivi. Ad esempio, la vegetazione psammofila delle acque salmastre.

ALOSSENA

Pianta non legata ad ambienti salati che tuttavia può viverci occasionalmente.

ALOTOLLERANTE

Organismo che riesce a tollerare la presenza di sali.

ALPESTRE

Relativo a regioni di alta montagna sopra il limite degli alberi.

ALTERNANZA

Fenomeno che caratterizza il raccolto di diverse piante da frutto, per le quali a un’annata molto produttiva ne segue una carente (esempio, Ulivo).

ALTERNE

Dicesi di foglie o gemme inserite singolarmente una ad una a differenti livelli sull’asse portante e orientate alternativamente da una parte e dall’altra.

ALTERNISEPALO

Disposto tra un sepalo e l’altro e non di fronte.

ALUTACEUS (Alutarius, Aluticolor)

Colore tannico, ocraceo, marrone chiaro, come quello del cuoio conciato, della pelle pallida giallastra, che mescolandosi con altre tinte, forma tonalità e sfumature che hanno dato il nome ad alcune specie botaniche e micologiche.

ALVEO

Solco naturale o artificiale di un corso d’acqua costituito dal fondo del letto e dalle pareti laterali.

ALVEOLATO

Dicesi di un elemento cosparso di fossette e piccoli incavi (alveoli).

AMARANTHUS (amaranticolor)

Colore rosso scuro tendente al violaceo simile a quello del fiore dell’amaranto, il cui nome e sue derivazioni sono utilizzati in alcuni taxa botanici e micologici.

AMBIENTE

È l’insieme dei fattori ambientali naturali e umani che influiscono sugli organismi viventi in un dato luogo.

AMENTO (o Gattino)

Infiorescenza unisessuale a forma di spiga, di solito pendula, (esempio, castagno, nocciolo, pioppo), dallo stelo flessibile e dai fiori sessili e privi di petali o con involucri fiorali ridotti, ad impollinazione anemofila. Può essere semplice o anche composta, quando l’asse principale ha brevi ramificazioni.

AMETHYSTEUS (Ametysticus, Amethystinus)

Colore ametista, violaceo.

AMILACEO

Che è composto o che produce amido.

AMMENDAMENTO

Trattamento correttivo di un terreno con l’aggiunta di cospicue quantità di materiale atto a migliorare le caratteristiche fisiche del suolo.

AMMEZZIMENTO

Processo di ulteriore maturazione della frutta dopo il raccolto, a seguito del quale la polpa diventa bruna, molle e zuccherina, spesso necessario per renderlo gradito al palato.

AMMOFILA

Che vive sulle sabbie. È sinonimo di psammofila e arenicola

AMORFO

Senza forma definita.

AMPLESSICAULE

Foglia, brattea o stipola con la base allargata che circonda e abbraccia il caule nel suo punto di inserzione.

ANABOLISMO

Processi del metabolismo incaricati della sintesi e formazione di molecole organiche complesse a partire da altre più semplici o dai nutrienti.

ANADROMO

In botanica, dicesi di formazione diretta verso la parte superiore di un organo, come ad esempio nelle infiorescenze acropete (o basifughe), che hanno fioritura ed accrescimento dal basso verso l’alto (i fiori basali sono più vecchi). Si contrappone a catadromo.

ANAEROBIOSI

Condizione di vita di cellule, tessuti o organismi, il cui metabolismo non richiede la presenza di ossigeno. Si contrappone a aerobiosi.

ANALOGO

Che ha relazione, che somiglia ad un altro, dal quale differisce per particolarità proprie. Sono analoghi organi con strutture filogenetiche diverse (che non condividono un antenato comune se non in tempi remoti) che hanno funzioni ed aspetto simili dovute ad evoluzione convergente dipendente da fattori ambientali comuni (es. sono analoghe le ali degli insetti e degli uccelli).

Mentre sono omologhi organi con strutture filogenetiche comuni (che condividono un antenato comune) con caratteristiche simili, ma che possono essere anche morfologicamente molto diversi per svolgere funzioni differenti (es. sono omologhi una foglia, una perula, una spina di cactus, un cotiledone, perché hanno tutti la stessa origine fogliare).

ANANTERO

Dicesi dello stame sprovvisto di antera.

ANASTOMOSATE

Dicesi delle venature trasversali di una foglia o di un altro organo che mettono in comunicazione le varie venature principali.

ANATROPO

Si dice quando l’ovulo è pendente sul funicolo e quindi l’asse dell’ovulo è quasi parallelo a quello del funicolo. Situazione di gran lunga la più frequente sia nelle dicotiledoni che nelle monocotiledoni.

ANCIPITE

Dicesi in botanica di organo compresso, con margini acuti, come lo scapo schiacciato con due spigoli acuti (come una spada a due lame) del Narcissus tazetta. Sinonimo di ensiforme, gladiato.

ANDROCEO

È la parte maschile del fiore costituita dalle sue strutture riproduttive (stami).

ANDRODIOICA

Specie con dioicismo imperfetto che presenta fiori ermafroditi e fiori maschili su individui distinti.

ANDROFILLIA

Fenomeno per il quale gli stami di alcune piante assumono aspetto fogliaceo.

ANDROFORO

Prolungamento a colonna del ricettacolo fiorale che porta le parti maschili (stami).

ANDROGINIA

Dicesi della situazione in cui fiori maschili e femminili sono presenti nella stessa infiorescenza.

ANDROGINOFORO

Dicesi del prolungamento a colonna del ricettacolo che porta stami e pistillo.

ANDROMONOICA

Specie che ha fiori ermafroditi e fiori maschili sullo stesso individuo (Galium, Veratrum).

ANDROPETALO

Stame trasformato in petalo, come quelli più esterni della Nymphaea alba L..

ANDROPETALOIDIA

Fenomeno di trasformazione, generalmente indotta artificialmente, degli stami in petali, ottendo in tal modo fiori doppi e ovviamente sterili.

ANACTOLEMA

Dicesi della corolle bilabiate quando il labbro superiore diverge da quello inferiore di 45°-90°, quando cioè la fauce corollina è aperta. È il contrario di cleistolema che indica la fauce corollina chiusa.

ANEMOCORA

Dicesi di disseminazione ad opera del vento e della pianta che usufruisce del vento per la disseminazione.

ANEMOFILA (o Anemogama)

Pianta che affida al vento l’impollinazione. In questo caso la pianta produce grandi quantità di polline e non ha bisogno di colori vivaci, profumi, nettàri, organi vessillari, e cerca di eliminare eventuali ostacoli alla diffusione del polline, fiorendo ad esempio in alcuni casi, prima dello sviluppo delle foglie. Sono tipicamente anemofile le Gimnosperme, ma anche molte Angiosperme.

ANEMONINA

Principio attivo contenuto in alcune piante delle Ranuncolaceae. è un glucoside altamente irritante, la cui ingestione può provocare gravi infiammazioni della bocca e dell’apparato digerente.

ANERVIA

Dicesi di foglia che sembra esser priva di nervature.

ANFIADRIATICA

Dicesi di entità presente su entrambe le sponde del mar Adriatico.

ANFIBIA

Specie che può vivere sommersa solo in alcuni periodi dell’anno.

ANFICARPICO

Che produce due tipi di frutti che differiscono per forma, periodo di maturazione od altro. Generazioni anficarpiche si riscontrano in piante che producono fiori ordinari e fiori cleistogami, sviluppando quindi frutti epigei e frutti ipogei, come succede nella Vicia sativa L. subsp. anficarpa (L.) Batt.

ANFIMISSIA

Dicesi nella riproduzione sessuata il processo di formazione dell’embrione, originato da uno zigote formato per fusione tra una oosfera ed un gamete maschile.

ANFISARCO (Amphisarcum Desvaux)

Frutto semplice indeiscente, multiloculare, con pericarpo esternamente rigido e crostoso e internamente carnoso (es: Capparis – Langenaria).

ANGIOCARPI (Frutti coperti)

Dicesi dei funghi e licheni che hanno le spore racchiuse nel corpo fruttifero fino alla maturità. In contrapposizione con i Gimnocarpi (frutti scoperti), che sono funghi con imenio aperto ed esposto alla superficie del ricettacolo (Pezizacee, Poliporacee).

ANGIOSPERME

Sottodivisione(o divisione,a seconda degli Autori) delle spermatòfite(=fanerògame), comprende tutte le piante con ovuli e semi racchiusi dentro un ovario e di conseguenza con fiori e veri frutti.

ANGOLOSO

Organo laminare con diversi angoli irregolari sul bordo senza ordine e in numero indeterminato (foglia di Tussilago farfara).

ANGUSTIFOLIA

Dicesi di pianta con foglie molto strette.

ANGUSTISETTA

Dicesi di una siliqua o una siliquetta compressa perpendicolarmente al replo(falso setto), cioè più lunga che larga.

ANISOFILLIA

Dicesi della presenza di foglie di diversa struttura sulla stessa pianta. Quando le forme morfologiche sono due si parla di dimorfismo fogliare. Es. foglie di luce e foglie d’ombra nel faggio, foglie sommerse e foglie emerse nelle idrofite.

ANISOGAMIA

Processo di fecondazione o fusione di due gameti maschile e femminile che sono morfologicamente differenti essendo il primo normalmente più piccolo del secondo. Si contrappone a isogamia.

ANISOSTEMONE

Fiore che presenta un numero di stami differente dal numero dei pezzi degli altri verticilli del perianzio (Orchidee, Veroniche). Si dice: merisostemone, se il numero degli stami è minore di quello dei petali, e pleiostemone, se maggiore e quindi questi ultimi; diplostemone, quando il numero degli stami è il doppio di quello dei petali e gli stami esterni sono contrapposti ai sepali (oppositisepali) e quelli interni ai petali (oppositipetali) (che è la disposizione più frequente degli stami in due verticilli, Geraniaceae ecc.); obdiplostemone, se al contrario il verticillo esterno degli stami è opposto ai petali e quello interno opposto ai sepali (Caryophyllaceae); polistemone, se gli stami sono più del doppio dei petali (Potentilla sp.).

ANNUALE

Dicesi di un vegetale che vive un anno o meno compiendo in quel periodo l’intero ciclo riproduttivo.

ANNULATO

Organo vegetale con anelli.

ANNUO (o annuale)

Dicesi di un vegetale che vive un anno o meno compiendo in quel periodo l’intero ciclo riproduttivo.

ANOSSIFILE

Piante che non sono adatte a vegetare su terreni acidi, come le piante neutrofile (terreni neutri con pH 7-6,7) e piante basifile (terreni basici con pH 7,5-7).

ANTECARIO (Anthecarium Spjut (fr. nov.))

Frutto multiplo delle Poaceae che deriva da una spighetta multiflora matura che si disarticola sopra le glume e tra due o più fiorellini (fiore +lemma + palea). I punti di disarticolazione alla base o all’apice della rachilla possono essere vari e il disseminulo (frutticino) può o non può includere parte della rachilla.

ANTECETO (Anthecetum Spjut (fr. nov.))

Frutto delle Poaceae che deriva da una spighetta con glume o più di un fiorellino (fiore +lemma + palea), che si disarticola sotto o sopra le glume, ma non tra i fiorellini.

ANTECETO FOLLICOLARE (Follicular Anthecetum Spjut)

Frutto composto da uno o più frutticini deiscenti che si disperdono collettivamente dal pseudanzio bratteato, ciascun frutticino si apre lungo una o più suture. I pericarpi dividendosi irregolarmente lungo una fascia centrale, spesso spargono i semi prima che i fiorellini si disarticolino.

ANTECIO (Anthecium Stapf em. Jackson, Tsvelev & Spjut (em. nov.))

Frutto semplice delle Poaceae avvolto dalla palea e spesso anche dal lemma, derivante dal fiore di una spighetta uniflora, che a maturità , si disarticola sopra le glume, che restano vuote sui resti della spighetta.

ANTECOCARPI (Anthecocarpi Spjut)

Frutti composti caratterizzati da pericarpi in infiorescenze bratteate che si disarticolano a maturità per disperdere i pericarpi. Sono i frutti predominanti delle Poaceae.

ANTECOSO (Anthecosum Spjut (mod. nov.))

Frutto composto delle Poaceae derivato da spighette concrescenti e consistente in parti fuse di rami, foglie o glume che formano un involucro intorno ai fiorellini.

ANTELA

Infiorescenza di tipo tirsoide in cui l’asse principale e’ sempre superato in lunghezza dai rami laterali i quali a loro volta si ramificano secondo lo stesso concetto (ad es. Juncaceae).

ANTERA

Dal greco antheros = fiorito. Parte fertile posta alla sommità degli stami delle Angiosperme, generalmente composta da due parti (teche) ovoidali o fusiformi, ciascuna delle quali è costituita da una o più sacche polliniche che a maturità, fessurandosi, lasciano uscire il polline.

Le antere sono sorrette da un filamento ed a seconda del punto di in cui il filamento si inserisce sull’antera essa si dice: basifissa (Solanum) se inserito alla base, dorsifissa (Poaceae) o anche mediofissa se inserito sul dorso, apicifissa (Bignoniaceae), se inserito sull’apice, ventrifissa se si inserisce al centro nella faccia ventrale, infine sentata o sessile, se il filamento è nullo o quasi e l’antera si salda sul petalo o sepalo. Ancora, le antere possono essere libere o saldate.

ANTERIDIO

Organo sessuale maschile delle felci e di alcuni funghi, entro il quale si formano i gameti maschili.

ANTEROFILLIA

Fenomeno teratologico di modificazione degli stami in foglioline.

ANTESI

Sinonimo di fioritura.

ANTICLINALE

Radiale, che forma un angolo retto con la superficie libera. È un sistema di divisione di due cellule, perpendicolare alla superficie dell’organo del quale fanno parte. Così il cambio con divisioni anticlinali delle sue cellule, provoca l’aumento della circonferenza del fusto in accrescimento. Contrapposto alla divisione periclinale che è parallela alla superficie dell’organo.

ANTICRITTOGAMICO

Sostanza usata nella lotta contro i funghi.

ANTILIGULA

Piccola appendice membranosa che prolunga la guaina fogliare, opposta alla ligula, in alcune Cyperaceae e Poaceae.

ANTIPODALE

Complesso formato da tre cellule antipodi che si formano nel gametofito femminile, in posizione opposta al micropilo.

ANTOCARPO

Frutto accessorio, falso frutto, pseudocarpo. Frutto che deriva dall’unione del pericarpo con altre parti fiorali che si sviluppano ulteriormente dopo la fertilizzazione, fornendo al frutto strutture utili per la disseminazione.

Tra gli antocarpi semplici troviamo: Pomo, Trima, Diclesio, Ghianda, Cipsela, Antecio.

ANTOCIANI (o antocianine)

Sono pigmenti che variano dall’azzurro al rosso, in funzione del pH dell’ambiente.

ANTOFILLO

Elemento costitutivo del fiore, derivato dalla trasformazione di una foglia; si distinguono antofilli sterili a funzione protettiva (sepali, tepali, petali) e antofilli fertili o sporofilli con funzione riproduttiva (stami e carpelli che formano rispettivamente l’androceo e il gineceo).

ANTOFITI

Piante a fiori.

ANTOFORO

Parte dell’asse fiorale particolarmente sviluppata, che in alcuni fiori (Silene), è posta tra il calice e gli altri verticilli fiorali sorreggendoli.

ANTOGENESI

Dicesi del processo di sviluppo del fiore.

ANTRACHINONI

Pigmenti colorati presenti nelle cortecce, nei legni o nelle radici, oppure in tessuti, come le foglie, di alcune piante come Rumex crispus e Aloe vera.

ANTRACNOSI

Malattia delle foglie o del fusto causata da funghi (Melanconiales) che si manifesta con alterazioni cromatiche a macchia e successiva necrosi dei tessuti.

ANTROPICO

Ambiente colonizzato e modificato dall’uomo.

ANTROPOCORIA

Dispersione dovuta all’attività umana che oltre ai casi di endozoocoria ed epizoocoria, può procurare una disseminazione intenzionale o diretta dei i semi delle piante coltivate, ma anche involontaria o indiretta di quei semi “clandestini” che si trovano mischiati a quelli destinati alla semina, che è la causa più frequente della nascita delle piante commensali, agevolate anche nel loro sviluppo dagli interventi (dissodamento del terreno, concimazione, annaffiatura) diretti a favorire le piante coltivate.

ANTROPOFILA

Pianta che predilige gli ambienti modificati dall’uomo che in generale sono ricchi di nitrati.

ANTROPOFITA

Specie sinantropica di origine straniera, introdotta dall’uomo volontariamente o involontariamente.

ANTRORSO

Termine generalmente usato per formazioni epidermiche come peli, aculei, denti ecc. col significato di “rivolto in avanti o verso l’alto, cioè in direzione opposta alla base su cui sono inseriti”. Si contrappone a retrorso.

ANULATA

Riferito generalmente alla membrana cellulare dotata di ispessimenti a forma di anello.

ANULUS

Nelle pteridofite leptosporangiate è un anello di cellule ispessite che per igroscopia contraendosi (col tempo secco) provocano l’apertura dello sporangio e la fuoruscita delle spore.

APAXANTICO

Dal greco, hapax = una volta e anthos = fiore. Termine usato per indicare il comportamento di alcune piante perenni (ad esempio delle famiglie delle Arecaceae e Bambusoideae), che fioriscono e fruttificano una sola volta nella loro vita. Sinonimo monocarpico. Si contrappone a pleonantico, da pleíon = molti e anthos = fiore, sinonimo di policarpico, che è usato per piante che fioriscono e fruttificano più volte durante il loro ciclo vegetativo.

APERTA PREFLORAZIONE

Disposizione degli elementi del perianzio (petali, sepali o tepali) che non si toccano tra loro restando completamente separati.

APETALO

Si dice di fiore sprovvisto di petali. (cfr. monoclamide)

APICALE

Situato sulla punta o apice (nella parte opposta alla sua inserzione.)

APICE

Parte terminale di un ramo, di una radice, di una foglia o di un petalo.

APICE VEGETATIVO

Cellule meristenatiche all’apice di una gemma vegetativa a forma di cono, che originano i tessuti della pianta.

APICIFISSA

Dicedi dell’antera quando il filamento staminale si inserisce in corrispondenza della parte apicale dell’antera.

APICOLATO

Dicesi dell’apice di un organo arrotondato che termina con una piccola punta.

APICOLO

Appendice, escrescenza a forma di breve punta, non rigida che si trova all’estremità di una foglia, petalo o sepalo. Alcune orchidee del genere Ophrys hanno un apicolo all’apice del labello.

APIRENI

Frutti che non formano i semi, ottenuti in genere dall’uomo per manipolazioni genetiche, ma anche per mancata fecondazione o per fattori ereditari.

APLOCLAMIDATO (o Monoclamidato)

Perianzio con un solo verticillo (solo sepali o solo petali)

APLOIDE

Organismo che presenta una sola serie (n) di cromosomi nei nuclei delle sue cellule,tipica della fase gametofitica dell’organismo stesso (Gamete e Gametofito e Spora). Spesso pero’ tale serie e’ anche presente (quale anomalia del ciclo riproduttivo generazionale) nella fase sporofitica.

APLOSTEMONE (o Isostemone)

Dicesi del fiore con il numero degli stami disposti in una sola serie uguale a quello dei petali.

APOCARPICO

Può esser riferito ad un gineceo pluricarpellare in cui i carpelli rimangono separati e indipendenti tra loro,(contrapposto a sincarpico) ovvero all’infruttescenza che ne deriva, costituita da tanti frutticini aggregati o multipli generata da quell’unico fiore.

I singoli frutticini costituiti da acheni (Fragola, Ranuncolo), da drupe ( Mora di rovo), da follicoli (Peonia) sono detti apocarpi. Viene chiamata apocarpica anche la pianta che ha perduto la facoltà di produrre semi.

APOCROMIA

Decolorazione per mancata produzione del pigmento.

APOENDEMISMO

Particolare endemismo che riguarda taxa che si sono originati in una regione ristretta per poliploidizzazione (acquisizione del carattere poliploide) a partire da un taxon diploide (o meno fortemente poliploide) più o meno largamente diffuso nelle aree vicine. Assieme allo Schizoendemismo rappresenta la componente attiva e innovatrice dell’endemismo.

APOFISI

a) Protuberanza piramidale, opaca e indurita che si sviluppa sul dorso delle squame degli strobili di alcune Pinaceae.

b) Collo, parte basale sterile della capsula.

APOFITA

Specie vegetale sinantropica autoctona, che trae giovamento e si diffonde in ambienti antropizzati.

APOGAMIA

Processo conseguente all’ aposporia per cui da cellule (pseudogameti femminili diploidi) del gametofito diploide cosi’ ottenute si origina direttamente lo sporofito,cioe’la pianta adulta, senza fusione di gameti e produzione di zigote. In pratica tutto il ciclo “sporofito-gametofito-sporofito” rimane in ambito diploide.

APOGINO

Mancante degli organi riproduttivi femminili.

APOMISSIA

Sistema di riproduzione asessuale presente in molte specie vegetali che comporta la formazione dell’embrione in assenza di meiosi e di fecondazione. Le progenie derivanti da semi prodotti per apomissia sono geneticamente identiche al parentale materno.

Si distinguono:

Apomissia sporofitica, quando l’embrione è originato da una cellula sporofitica non fecondata.

Apomissia gametofitica, quando l’embrione è originato da una cellula gametofitica dell’oosfera non fecondata.

Si contrappone all’anfimissia dove l’embrione, nella riproduzione sessuata, si origina da uno zigote formato per fusione tra una oosfera ed un gamete maschile, che è il caso più frequente.

APOROGAMIA

Gamia prodotta dal gamete maschile che si introduce nell’ovulo senza passare dal micropilo.

APOSEMATISMO

È l’emissione di segnali di avvertimento da parte di un organismo, col quale una possibile preda assume strutture, caratteri, colorazioni, odori o comportamenti tali da indicare ai possibili predatori, la presenza di particolari mezzi di difesa.

APOSPORIA

Processo di formazione di un sacco embrionale (gametofito) diploide a partire da cellule che non hanno subito la divisione riduzionale (meiosi) a spore.

Si parla di aposporia somatica quando la cellula che si sviluppa è un elemento estraneo all’archesporio, di origine nucellare o calazale (dell’ovulo).

Si parla di aposporia goniale, o generativa, quando la cellula iniziale è omologa a una cellula madre delle megaspore nella quale però è stata soppressa la meiosi (subisce solamente la mitosi che dà origine a cellule diploidi [pseudospore], che danno origine al gametofito diploide con pseudogameti diploidi). Vedi anche Apogamia.

APPENDICE

Dicesi del prolungamento posto alla base o all’apice di alcuni organi. Base delle antere di alcune specie di Erica.

APPENDICOLATO

Organo che dispone di una piccola appendice.

APPLICATO

Dicesi di un organo accostato ad un altro per tutta la sua estensione, ma non aderente. Foglie applicate se assiepate faccia a faccia tra loro o accostate al fusto o alle ramificazioni. Peli applicati se sono distesi sopra la superficie dove si inseriscono.

APPRESSATO

Dicesi di organo che si sviluppa strettamente vicino alla superficie di un altro organo.

APPROSSIMATO (o Appressato)

Ravvicinato, ma senza che ci sia contatto.

APTERO (o Attero)

Dal greco, pteros, da a privativa e pteron = ala. Privo di ali. In botanica vengono così descritti i semi privi di ali.

Elemento di attacco al substrato, usato come sinonimo il rizoide, le rizine ecc.

Nelle spore degli equiseti sono quattro appendici nastriformi lunghe e sottili, dotate di movimenti igroscopici, che a seconda del grado di umidità, sono capaci di avvolgersi e distendersi attorno alla spora, consentendole il movimento necessario alla disseminazione. Da alcuni autori sono chiamati elateri, come le cellule del tessuto interno delle capsule sporifere delle Epatiche, che svolgono le stesse funzioni.

APTOTROPISMO

Movimento di curvatura di organi vegetali (radici, viticci, piccioli) in direzione di un oggetto con cui vengono in contatto. Sin. Tigmotropismo.

AQUIFOGLIA

Dicesi di pianta con foglie pungenti.

ARACNOIDE (o aracnoidato, aracnoideo, araneoso, ragnateloso)

Organo dotato di peli sottili, sericei, somiglianti ad una ragnatela.

ARBUSTETI

Formazioni eliofile dominate da fanerofite con altezza media inferiore a 5 m, estese per almeno 2000 m² e che ricoprono il suolo almeno per il 20%.

ARBUSTO

Pianta legnosa di piccole o medie dimendioni (1 – 5m), senza tronco ben distinto e la cui ramificazione inizia sin dalla base o in prossimità di essa. Viene anche definito “frutice” ed ha aspetto cespuglioso.

ARCESTHIDA (Arcesthida Desvaux – Sin. Galbulus, Strobilus)

Pseudofrutto di alcune gimosperme come Juniperus, consistente in un cono carnoso simile ad una drupa, con uno o numerosi semi contenuti in squame adnate alle brattee.

ARCHEGONIO

Struttura pluricellulare propria della fase aploide gametofitica delle piante inferiori (briofite, pteridofite e gimnosperme) che contiene la cellula uovo (oosfera). Si osserva una progressiva semplificazione della sua struttura nel passaggio dai muschi alle felci (a forma di fiasco, rigonfio nella parte basale) alle gimnosperme (ridotto a 3 cellule oltre la cellula uovo).

ARCHEOFITA

Specie avventizia introdotta nel territorio da prima della scoperta dell’America (per convenzione da prima del 1500).

ARCUATO

Leggermente ricurvo ad arco.

ARDESIACUS (o ardosiacus)

Colore che corrisponde al grigio cupo dell’ardesia.

AREALE

Area di distribuzione di una specie. Quando è costitiuito da territori non contigui dicesi disgiunto.

ARENACEUS (Arenicolor)

Termini utilizzati per nominare alcune specie botaniche e micologiche che oltre a indicare il loro ambiente di crescita, specificano amche il loro colore simile a quello della sabbia, che varia dal grigio giallastro più o meno chiaro assumendo tonalità brunastre, rossastre o verdognole, dipendenti dai minerali che la compongono.

ARENARIE

Rocce compatte, rigide e tenaci costituite da sabbie cementate di natura carbonatica, silicica o detritica costituite da calcite, quarzo, felspati o resti e frammenti litici o microfossili.

ARENICOLO

Che vive o preferisce vegetare negli arenili.

ARENILE

Ambiente composto da ghiaia o sabbia, proprio del litorale che dal piede delle dune arriva al mare.

AREOLA

Piccola area, circolare, poligonale o angolosa, differente dall’area circostante per colore o per diversa struttura.

ARGENTEUS (Argyraeus e derivati)

Il colore dell’argento ( argenteus – argyraeus) è la tonalità metallica simile al grigio la cui intensità e tonalità dipende dalla sorgente luminosa e dal materiale di superficie.

ARILLO

Involucro carnoso e vivacemente colorato derivante dall’espansione del funicolo, che avvolge l’ovulo e quindi il seme di alcune gimnosperme, senza aderire al tegumento. Es. tasso.

ARILLOCARPO (Arillocarpium Beck – Sin. Calybio, Drupa spuria, Gymnocarpo)

Spermatocarpo (pseudofrutto delle Gimosperme) con il seme ricoperto da un arillo carnoso come nelle specie delle Taxaceae e Cephalotaxaceae.

ARILLODIO (Arilloide o faldo arillo)

Escrescenza di alcuni semi dovuta a un ingrossamento del tegumento dell’ovulo in corrispondenza del micropilo, che può estendersi a tutta la superficie del seme (Euonymus sp.). Se di piccole dimensioni è detta caruncula.

ARISTA (o Resta)

Filamento sottile posto sulla parte apicale di foglie, sepali, petali, brattee ecc., o nella porzione terminale delle glume o glumette in alcune Poacee (Graminacee).

ARISTATO

Provvisto di appendice filiforme o arista.

ARMENIACUS

Colore tra l’arancione e il giallo simile a quello dell’albicocca. L’epiteto latino ha dato il nome ad alcune specie botaniche e micologiche, in conseguenza del colore e/o della provenienza (Armenia, stato eurasiatico indipendente del Caucaso meridionale).

ARROSSAMENTO

Qualsiasi malattia che si manifesta con un arrossamento delle foglie seguito da una caduta prematura. Frequente nelle conifere.

ARROTONDATO

Dicesi del margine di una foglia, di un petalo o di qualsiasi organo che che ha il profilo (in genere all’apice) di una linea curva senza interruzioni.

ARTICOLATO

Provvisto di articolazioni come il frutto lomentaceo della Coronilla e Hyppocrepis o il caule della Salicornia.

ARTICOLAZIONE

Dicesi della zona in cui due parti contigue si separano naturalmente senza rotture dei tessuti, lascianto una cicatrice ben definita. Ma anche del restringimento a cui fa seguito il rigonfiamento provocato dall’accrescimento del seme contenuto in molti frutti delle Fabaceae (lomenti).

ARTICOLO

La porzione di un organo, contenuta tra due articolazioni.

ARVENSE

Proprio dei campi.

ASCELLA

Angolo formato da un fusto con una ramificazione laterale o una foglia. Se l’angolo è ottuso la foglia è riflessa, se è retto è patente, se è acuto è appressata.

ASCELLANTE

Dicesi della foglia, brattea o altro organo alla cui ascella nascono rami, fiori, brattee, peduncoli ecc.

ASCELLARE

Riferito a fiore, spina o gemma che si sviluppa all’ascella di una foglia ascellante.

ASCENDENTE

Fusto o ramo che dalla posizione inizialmente orizzontale alla base, crescendo si incurva fino a portarsi in posizione più o meno verticale. Dicesi anche della linfa che dalle radici sale fino a gattiungere le foglie.

ASCIDIO

Foglia metamorfosata di alcune piante carnivore (Nepenthes, Cephalotus, Sarracenia ecc.) che ripiegandosi diventa una specie di bicchiere con un coperchietto, una trappola atta a catturare insetti.

ASFISSIA

Stato di sofferenza dovuto alla carenza di ossigeno che si verifica in alcune piante, quando ristagni d’acqua o eccessiva compatezza del terreno, ostacolano la respirazione delle radici.

ASPERMIA

È la mancata produzione del seme.

ASSE

Termine generico per indicare un supporto allungato (fusto, ramo, peduncolo) sul quale si attaccano elementi laterali.

ASSE FIORALE

Insieme del peduncolo e del ricettacolo del fiore.

ASSIALE

Inserito su un asse.

ASSILE

Vedasi placentazione

ASSOCIAZIONE VEGETALE

Secondo la scuola fitosociologica di Braun-Blanquet è la comunità base che compone la vegetazione avente caratteri floristici, ecologici, corologici e statistici relativamente costanti.

Sono indicate con il nome o i nomi delle specie che ne fanno parte con l’aggiunta del suffisso -etum, così ad esempio la lecceta sarà Viburno-Quercetum ilicis.

ASTATO

Foglia o altro organo laminare, con apice più o meno acuto e alla base due lobi (auricole) acuti e divergenti che puntano verso l’esterno, simili a quelli delle alabarde.

ASTERACEAE (o Compositae)

Famiglia di piante dicotiledoni simpetale, generalmente erbacee, caratterizzate da infiorescenze a capolino, composte da singoli fiori tubulosi e/o ligulati. I frutti sono acheni con pappo, provenienti da ovario infero bicarpellare. Famiglia diffusa in quasi tutto il mondo è una delle più grandi delle Angiosperme.

ASTOMATICA

Priva di stomi. Particolarità delle foglie sommerse delle idrofite.

ATP

Adenosina trifosfato, estere trifosforico dell’adenosina, che nei viventi ha funzione di trasportare e immagazzinare energia. Costituisce la principale fonte energetica della cellula.

ATRO

Prefisso utilizzato per significare nero, nerastro, oscuro, che insieme ad altri colori ha dato il nome a molte specie botaniche e micologiche.

ATTENUATO

Dicesi di un organo che si assottiglia gradualmente restringendosi in larghezza e spessore.

ATTERO

Privo di ali.

ATTINOMORFO (o Actinomorfo)

Organo (fiore, frutto, foglia) a simmetria raggiata, come un cerchio. I fiori attinomorfi anche detti “regolari”, hanno la corolla simmetrica rispetto a un punto centrale per cui tutti i piani di simmetria (più di 2) passano da questo. Esempio Dianthus, Rosa ecc.

AURANTIACUS

Colore arancione, colore dell’arancia matura.

AURICOLATA

Riferito a foglie o stipole che presentano alla base delle espansioni semicircolari tipo “orecchiette” dette auricole.

AUROREUS (Auroricolor – Aurorinus – Aurora)

Colore assai variabile che va dal lilla al vermiglio e al rosa fino al giallo arancio, come quello dell’aurora che annuncia il sorgere del sole.

AUSTORIO

Organo specializzato per mezzo del quale un parassita penetra nei tessuti dell’ospite e ne estrae, succhiandole, le sostanze nutritive. Tipico ad es. di alcune piante come Cuscuta, Viscum, Orobanche.

AUTOCARPICO

Dicesi del frutto derivante da autofecondazione.

AUTOCORIA

Dispersione dei semi effettuata dal frutto senza bisogno di interventi esterni. Si contrappone ad allocoria.

AUTOCTONA

Dicesi specie animale, vegetale o minerale originaria del territorio considerato, senza aver subito variazioni o spostamenti naturali o ad opera dell’uomo.

AUTOFECONDAZIONE

Sinonimo di Autoimpollinazione.

AUTOGAMIA (o Autoimpollinazione)

Quando il polline passa direttamente dalle antere allo stigma dello stesso fiore. Confronta Geitonogamia.

AUTOICO

Parassita che svolge il suo intero ciclo vitale a carico di un unico ospite.

AUTOIMPOLLINAZIONE

Processo nel quale gli stimmi sono impollinati dal polline delle antere dello stesso fiore.

AUTONIMO

Un nome generico o epiteto specifico ripetuto senza la citazione dell’autore quale epiteto finale in un nome di una suddivisione di un genere o di una specie, il quale epiteto include il tipo del nome legittimo adottato del genere o specie, rispettivamente. L’autonimo viene stabilito automaticamente al primo momento della valida pubblicazione di un taxon infragenerico o infraspecifico.

Ad es. quando de Candolle pubblicò la sezione Gwillimia DC. del genere Magnolia nel 1817, automaticamente venne stabilita Magnolia sect.Magnolia,il quale tipo e’ lo stesso del genere Magnolia L.(M.virginiana L.). Quando venne pubblicata per la prima volta una suddivisione di Magnolia officinalis, cioè Magnolia officinalis Rehder & E.H. Wilson var. biloba, automaticamente si stabilì l’autonimo Magnolia officinalis Rehder & E.H. Wilson var. officinalis, il quale tipo è lo stesso di Magnolia officinalis Rehder & E.H. Wilson.

AUTOTROFI

Organismi capaci di elaborare sostanze organiche partendo da sostanze inorganiche utilizzando come fonte energetica la luce solare (fotosintesi) o l’ossidazione del materiale inorganico (chemiosintesi).

AUXINA

Sostanza organica naturale (ormone vegetale) o sintetica che media tutta una serie di fenomeni connessi al metabolismo e allo sviluppo della pianta:

– stimolo sui tessuti cambiali vascolari(a dosi medio-basse)

– stimola(a basse dosi) l’allungamento delle radici e la formazione di radici laterali(ad alte dosi)

– stimola(a basse dosi)o impedisce(ad alte dosi) lo sviluppo dei germogli laterali

– partecipa allo sviluppo del pericarpo dei frutti stimolando l’accrescimento dell’ovario.

AVELLANEUS (Avellanus)

Sfumatura del colore marrone che identifica il colore della nocciola.

AVVENTIZIA (Avv.)

Dicesi di specie che vegeta e si diffonde in areale ristretto, diverso da quello primitivo e che spesso tende col tempo a scomparire. Termine anche usato anche per organi vegetali originati in posizione atipica come la radice prodotta da un fusto in posizione aerea o in acqua, o quella prodotta da foglie, o anche come le gemme accidentali che si formano in seguito ad una ferita in posizioni diverse da quelle tipiche.

AZOTOFISSATORE

Che trasforma l’azoto atmosferico in sostanze azotate utilizzabili da altri organismi superiori.

AZUREUS

Azzurro rappresenta una tonalità di colore tra il celeste ed il turchese, che ricorda quello del cielo sereno e del mare che lo rispecchia.